L'Istituto Luce inaugura il canale YouTube con 30mila video

Lo storico Istituto Luce arriva su YouTube con migliaia di video che raccontano 40 anni della nostra storia. Dagli storici Cinegiornali Luce (1927-1945), alla propaganda del regime fascista. I ricavi pubblicitari saranno divisi tra Google e l'Istituto.

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a cura di Dario D'Elia

L'Istituto Luce (L'Unione Cinematografica Educativa) sbarca su YouTube con le videoclip che raccontano 40 anni del nostro paese. Ci sono i rotocalchi che venivano proiettati nelle cinematografiche prima dello spettacolo, ma anche gli storici Cinegiornali Luce (1927-1945), la settimana Incom (1946-1964), interviste, reportage e anche la propaganda del regime fascista. Si parla per il momento di ben 30mila video.

Uno sguardo al passato

Google e l'Istituto Luce Cinecittà hanno collaborato a lungo al progetto e realizzato anche playlist tematiche per consentire un agevole e ragionato accesso al materiale. "È importante far capire che la storia può essere raccontata come un telefilm anche perché ci sono sempre più giovani che richiedono informazioni e che hanno una maggiore propensione al video", ha spiegato durante la presentazione al ministero dei Beni Culturali, Gianni Minoli, conduttore de La Storia siamo noi. "Con la crisi c'è voglia di riscoprire le nostre radici. Un progetto come questo consente di farlo, così come di aprire al mondo la nostra storia. Unisce locale e globale".

Per il Presidente di Istituto Luce-Cinecitta si tratta di una vera svolta storica, tecnologica e culturale. "Credo sia un bell'esempio di come si possa rendere la cultura davvero accessibile a tutti, soprattutto ai giovani'', ha spiegato Rodrigo Cipriani Foresio. "Se fino ad ora 400-500 persone al giorno si collegavano al nostro sito, da quando abbiamo iniziato a caricare il materiale sono salite a 500mila in tutto il mondo".

Google ha davvero colto nel segno considerando che grazie a questo accordo contribuirà "a preservare e tramandare la storia e la cultura cinematografica italiana alle generazioni future", come ha sottolineato Carlo d'Asaro Biondo, Presidente EMEA di Google.

Da rilevare poi che i costi tecnici dell'operazione sono completamente a carico di Google, mentre la maggior parte dei ricavi derivanti dalla pubblicità andranno all'Istituto Luce Cinecittà.

"Il consumismo ha fatto dimenticare la memoria, con la crisi c’è voglia di riscoprire le nostre radici. Un progetto come questo consente di farlo, così come di far conoscere al mondo la nostra storia. La rete unisce locale e globale, avvicina i giovani", ha concluso Minoli.