L'Italia diventerà la Silicon Valley dell'elettrodomestico?

L'Italia perde la leadership produttiva nel campo dell'elettrodomestico.

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a cura di Dario D'Elia

L'Italia è riuscita a perdere anche la corona di produttore di elettrodomestici: entro la fine dell'anno la Polonia diventerà unica regina indiscussa del settore. Si stima che possa raggiungere agevolmente una produzione di 8,5 milioni di pezzi, anche grazie all'apertura di nuovi stabilimenti lndesit e Whirlpool. La brutta notizia è che chiuderanno le linee italiane delle due aziende.

In pratica da noi proseguiranno con i piccoli volumi al top di gamma, mentre in Polonia faranno l'assemblaggio dei frigoriferi e lavastoviglie. C'è da piangere però nel sentire che lo storico stabilimento di Spini (Trento) verrà chiuso dalla Whirlpool per favorire il distretto di Wroclaw. Eppure nei poli industriali polacchi dell'elettrodomestico si sono dati appuntamento un po' tutti: ci sono Indesit, Electrolux, Philips, Samsung, LG, senza contare le locali Zelmer e Ciarko.

Un vecchio frigo Ignis

27 nuove fabbriche di elettrodomestici sono un monito per il presente e il futuro: quando il costo medio del lavoro locale è di 6 euro all'ora si può fare ben poco. In Italia a 24 euro non si va da nessuna parte. Ma questo non vuol dire che possiamo permetterci una competizione al ribasso.

In Italia continuiamo a essere forti sui prodotti d'incasso ma anche sull'ingegnerizzazione delle nuove linee. Sui grandi impianti di refrigerazione nessuno ci batte, perché li realizziamo su misura con una qualità quasi sartoriale. I management dei grandi gruppi continuano a ribadirlo: siamo l'elite, i più bravi, dinamici, flessibili nell'organizzazione; non possiamo abbassarci a produrre cosette da poco. Dovremmo diventare una Silicon Valley dell'elettrodomestico magari con qualche area produttiva all'avanguardia.  

In fondo sulla componentistica stiamo tenendo duro, tanto più che le aziende si spostano in Polonia ma ci mantengono come fornitori. Non a caso è un fiorire di uffici polacchi di intermediari.

Non siamo alla frutta, perché se un colosso come Ikea si affida agli stabilimenti Electrolux-Zanussi, come quello di Susegana, per avere cucine perfettamente attrezzate vuol dire che abbiamo qualità che a volte non riusciamo a valorizzare adeguatamente. Qualcuno nell'ambiente sostiene che non abbiamo sfruttato la nostra leadership negli anni. Perché il mercato degli elettrodomestici è totalmente in mano alla grande distribuzione? Perché non si è puntato sui negozi monomarca magari giocando la carta del "Made in Italy"?

A volte ci vuole un'emergenza per vedere un Oscar Farinetti, patron di Eataly, inventarsi uno showroom a Chicago completamente dedicato alle cucine italiane. Per ora è un progetto; domani potrebbe essere una via di uscita.

Designed in Veneto, Made in Polonia.