L'Italia non è un polo tecnologico europeo

Dal censimento dei poli tecnologici europea emerge che l'Italia è fra i fanalini di coda dell'Europa.

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a cura di Elena Re Garbagnati

L'Italia non è un polo tecnologico europeo di prestigio. È questo quello che si deduce, in estrema sintesi, leggendo lo studio appena pubblicato dalla Commissione Europea, che censisce i nodi nevralgici delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) in Europa.

Nel nuovo atlante dell'UE dei poli europei di eccellenza nelle TIC sono in evidenza eccellenze come Monaco di Baviera, Londra e Parigi, o anche città più piccole, come Darmstadt, in cui prosperano le tecnologie digitali. Si scopre così che in Europa la maggior parte dell'attività nelle TIC si concentra in 34 regioni sparse in 12 paesi, che potete vedere nella cartina geografica che pubblichiamo in questa pagina. La prima cosa che salta all'occhio di un italiano è che nel nostro Paese non ci sono aree di spicco.

La mappa europea

Lo studio ha assegnato a ciascuna delle 1303 regioni esaminate sotto il profilo dell'attività nelle TIC un punteggio basato sul suo peso relativo: il 14% delle regioni ha totalizzato oltre 20 punti, le 34 migliori tra 41 e 100 punti. In Italia le aree più significative sono Bologna, Firenze, Pisa e Roma, con un indice fra 21 e 41 punti, e Milano che raggiunge la fascia 41-81 punti.

Secondo la relazione a far fiorire i poli tecnologici sono l'accesso a università e centri di ricerca di punta e la possibilità di reperire finanziamenti quali capitali di rischio. La relazione spiega inoltre che non è la dimensione delle regioni a decretarne l'importanza. Un esempio che vale su tutti è quello di Darmstadt, una città tedesca di 150mila abitanti, che occupa il settimo posto tra i primi 10 poli di eccellenza perché è in grado di mettere a frutto i suoi risultati nella ricerca e nell'innovazione. Inoltre  può fare affidamento su una comunità imprenditoriale attiva.

In Italia poche aree, di poco peso

Da aggiungere che le regioni di punta nelle TIC appaiono accomunate da una serie di caratteristiche, come l'essere collocate in vecchie zone industriali, ospitare istituti d'istruzione prestigiosi, condurre politiche a lungo termine in tema di ricerca e innovazione. Peculiarità simili - si legge nella relazione - sono caratteristiche di aree come la Silicon Valley in California.

La Vicepresidente della Commissione europea Neelie Kroes sottolinea come i dati inclusi nella relazione dimostrino che "nel settore digitale il successo passa per la volontà di investire, l'apertura mentale verso l'innovazione e la pianificazione. Per affermarsi come leader tecnologico nel mondo l'Europa deve ora sviluppare questi valori". È evidente che in qualche Paese lo sviluppo è più avanzato che in altri.

Il documento contiene anche qualche dato sui profili di impiego: la Germania si colloca al primo posto per l'attività di ricerca e brevettazione, nel Regno Unito 8 regioni su 10 primeggiano per dare lavoro ai laureati di informatica, anche se la crescita più rapida dell'occupazione si registra a Lisbona (Portogallo) e a Rzeszowski (Polonia). Monaco di Baviera, Parigi e Londra attraggono infine la quota più ingente di capitali di rischio. Sapete dove andare per trovare lavoro.