Lo sapete che in traghetto pagate il roaming marittimo? L'AGCM indaga su TIM, Wind Tre e Vodafone

L'AGCM sta indagando sul roaming marittimo offerto da TIM, Vodafone e Wind Tre. Si presume che i clienti non siano correttamente informati al riguardo.

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a cura di Dario D'Elia

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato sta indagando su presunte pratiche commerciali scorrette di TIM, Wind Tre e Vodafone legate al servizio di roaming marittimo. In pratica i tre procedimenti istruttori approfondiranno il tema degli addebiti su SIM quando gli utenti si spostano via nave o traghetto. Da sottolineare che proprio ieri i funzionari dell’Autorità hanno svolto ispezioni nelle sedi delle società telefoniche interessate, con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

Il cosiddetto "roaming marittimo" è quel servizio che consente ai passeggeri che viaggiano su traghetti/navi di usufruire della comunicazione mobile anche in assenza di copertura della rete terrestre. Quando ci si allontana dalla costa i terminali continuano a disporre dei servizi, ma "tramite il collegamento satellitare reso possibile da stazioni base installate a bordo delle navi". Gli utenti difficilmente si accorgono della transizione, poiché avviene in automatico.

La fruizione del servizio cessa quando la nave si riavvicina alla costa nel momento in cui il dispositivo mobile si riaggancia alla rete terrestre.

L'ipotesi è che i costi di tali servizi di roaming non siano adeguatamente comunicati ai clienti; inoltre si suppone che non venga sottoposta la richiesta di attivazione. E questo "sia in fase di sottoscrizione del contratto che in fase di utilizzo del servizio sulla nave". L'AGCM ovviamente in questa fase non emette "sentenze" ma se le accuse dovessero dimostrarsi corroborate dai fatti si profilerebbe una "pratica aggressiva per fornitura non richiesta di servizi a pagamento".

Il Garante ipotizza anche una "una condotta di omissione informativa da parte di alcune compagnie marittime (Grimaldi Group Spa, Grandi Navi Veloci Spa, Compagnia italiana di navigazione Spa)". In pratica avrebbero omesso di fornire ai propri passeggeri, clienti degli operatori coinvolti, un'adeguata informazione.