Gli smartphone potranno mai fare foto degne di una reflex? Quando si cominciò a integrare le fotocamere sugli smartphone gli scatti non valevano quelli di una buona compatta, ma adesso le cose sono rapidamente cambiate in meglio. Per far compiere un ulteriore salto di qualità però alcuni ricercatori del Politecnico Federale di Zurigo (ETH) pensano che sia necessario usare l'intelligenza artificiale, e così hanno messo a punto una rete neurale di tipo convolutivo per cercare di migliorare gli scatti da smartphone per portarli a livello di una DSLR senza dover investire in lenti, processori e algoritmi migliori.
In realtà molti potrebbero opinare che ci sono già smartphone di ultimissima generazione come iPhone 8 o Pixel XL 2 che integrano al loro interno piccole reti neurali in grado di migliorare gli scatti. Qui però non si tratta semplicemente di riconoscere il tipo di soggetto o scena inquadrati per scegliere automaticamente le migliori impostazioni possibili.
L'obiettivo del team dell'ETH infatti è assai più ambizioso ed ha l'obiettivo di creare un'IA in grado di manipolare le impostazioni e lo scatto in modo tale da ottenere un'immagine di alta qualità, soprattutto per gli smartphone di fascia media e bassa, che solitamente catturano foto un po' piatte.
Per fare questo prima hanno "nutrito" la rete neurale con un database di immagini dello stesso soggetto, catturate da una DSLR e da uno smartphone, un approccio che però limitava i risultati allo specifico modello usato. Una seconda versione più evoluta della rete neurale è invece ormai in grado semplicemente di valutare due set di foto per decidere quali parametri delle foto più riuscite applicare a quelle meno riuscite per elevarne la qualità.
Al momento i risultati sono sbalorditivi ma anche altalenanti. Come si può vedere infatti solitamente l'esposizione e la vividezza dei colori appare migliore, ma in alcuni scatti si perde qualcosa in termini di dettaglio e in altre il bilanciamento colore non appare correttissimo, con dominanti artificiose che rovinano il risultato estetico finale.
Per i ricercatori comunque questo è solo l'inizio e i risultati non potranno che migliorare, anche se ovviamente nemmeno le reti neurali potranno compensare aggiungendo ciò che non c'è: se infatti la fotocamera dovesse catturare pochi dettagli in condizioni di scarsa luminosità ambientale sarà impossibile supplire l'informazione assente. Per quello sì che serviranno lenti, sensori e algoritmi migliori.
Se avete un iPhone 6 o 7 o addirittura un 3GS, o un Nexus 5X o altri smartphone Android potete saggiare voi stessi le capacità attuali della rete neurale, andando a questo indirizzo e caricando un'immagine da elaborare, mentre a quest'altro indirizzo potrete visionare un database con alcuni scatti rielaborati.
In attesa che le reti neurali consentano risultati da DSLR su smartphone, meglio premunirsi e acquistare direttamente una DSLR, come la Nikon D3300 ad esempio.