Lo spam è una piaga, anche per l'ambiente

Le email spazzatura non solo infastidiscono, ma incidono sui consumi e inquinano.

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a cura di Manolo De Agostini

Lo spam impazza e più si cerca di combatterlo, più si rigenera, come un mostro dai mille tentacoli, pronto non solo a infastidirci ma anche a creare danni collaterali.

Uno studio realizzato da ICF International, su commissione di McAfee, è giunto alla conclusione che lo spam mondiale - 62 miliardi di email - consuma energia quanto 2,5 milioni di abitazioni, inquinando più di 3 milioni di automobili. Con questi dati s'intende tutto il processo che sta dietro a una mail di spam, dalla creazione, all'invio, fino alla ricezione e alla creazione di filtri antispam. Si tratta di azioni per cui si perde tempo davanti ai PC, che rimangono attivi e non in stato di idle.

Stando al report, ogni email di spam inquina per 0,3 grammi di biossido di carbonio, andando a formare un totale di 17 milioni di tonnellate di CO2 all'anno immesse nell'atmosfera.

Gran parte dell'inquinamento non si crea durante la creazione e invio dello spam, bensì durante la visualizzazione, la cancellazione e dall'azione dei filtri. Quest'ultimo punto, però, incide in maniera modesta, per cui l'avviso di McAfee è di investire nella ricerca di nuove tecnologie che possano bloccare lo spam sul nascere, con un beneficio per l'utenza di Internet e dell'ambiente.

Se il livello di filtraggio fosse migliore e più efficiente, infatti, si potrebbero risparmiare 135 TWh (Terawatt orari) ogni anno, togliendo virtualmente 2,3 milioni di automobili dalle strade.