Lo streaming

Si prende una multa a scaricare un file, o si rischia addirittura il carcere? E se invece di scaricare si guarda in streaming, che cosa cambia?

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a cura di Tom's Hardware

Programmi P2P e copia privata non sono illegali

Quanto affermato sopra fa capire anche perché emule, utorrent e simili siano ancora in circolazione.

Infatti questi software non sono di per sé illegali: chiunque, volendo, può condividere foto, video o altri files che riguardano la propria persona: non è il software ad essere illegale ma solamente l'uso che ne facciamo, come può ipotizzarsi con una condivisione di files protetti da copyright.

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Foto @Mactrunk/Depositphotos

Infine, occorre specificare che acquistando l'originale di un'opera protetta da diritto d'autore si possono effettuare tutte le copie che si desiderano (come ad esempio convertire in mp3 i brani di un disco per ascoltarli sul proprio lettore), ma anche in tal caso l'utilizzo deve essere strettamente personale: condividere o vendere (scopo di lucro) le copie costituisce un illecito, perché chi usufruisce del file condiviso non ha pagato e quindi riceve gratuitamente un file protetto da copyright.

Streaming online e legge italiana

Regole differenti valgono invece per lo streaming, pratica che al giorno d'oggi sta diventando sempre più comune: lo streaming consente di fruire online di file audiovisivi in modo semplice e veloce (connessione internet permettendo) senza dover effettuare il download del file stesso. È un'operazione anche marginalmente più sicura, considerando che nei file scaricati potrebbe nascondersi del malware.

Bisogna fare una differenza tra il titolare del sito di streaming e chi invece si limita a vedere il video. Per il primo valgono le disposizioni precedentemente analizzate per il download e le rispettive sanzioni indicate agli articoli 171 e 171 ter.

Chi guarda film in streaming invece si colloca in un'area più complessa: in base all'attuale quadro legislativo (la legge sul diritto d'autore non prevede ancora nulla a proposito) è possibile collegarsi e usufruire di un sito che mette gratuitamente a disposizione files audiovisivi coperti da copyright senza incorrere in alcuna sanzione (se il file invece viene scaricato si ritorna al discorso trattato nel precedente paragrafo).

È ancora incerta invece la posizione di quel sito che ospita un link, ma è alla destinazione di quel collegamento che troviamo lo streaming illegale: la discussione è ancora aperta, ma per il momento in una recente pronuncia il Tribunale di Roma (Sez. Proprietà Industriale e Intellettuale, n. 19349/2013) ha configurato la condotta come illecita precisando che, anche qualora il contenuto sia già pubblico sul web (e dunque visibile a tutti), tale condotta rappresenta comunque un'agevolazione alla visione di materiale coperto da copyright.

Per completare la disciplina possiamo infine indicare un'apertura data dall'art 2 della legge n. 2/2008 alla diffusione online di opere protette dal diritto d'autore alle seguenti condizioni: "È consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro. Con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, sentiti il Ministro della pubblica istruzione e il Ministro dell'università e della ricerca, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, sono definiti i limiti all'uso didattico o scientifico di cui al presente comma".

Non ci resta quindi che rimanere in attesa di un intervento del legislatore per delineare in maniera più marcata i labili confini di legalità dettati dalla normativa vigente.

Una versione più dettagliata, con riferimenti completi alla normativa vigente, si può leggere sul sito Diritto dell'Informatica. Per leggere l'articolo completo del Dott. Luigi Dinella clicca qui.