Luci di Las Vegas alimentate da sole e pedoni

La startup EnGoPlanet ha sviluppato colonnine che integrano luci a LED per le strade, sensori ambientali, videocamere, Wi-Fi e una stazione di ricarica. Funzionano a energia solare oppure con corrente generata dai passanti, e con una batteria.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

A Las Vegas sarà testato un nuovo sistema energetico per alimentare le infinite luci di questa città. Lo ha realizzato la startup EnGoPlanet, combinando pannelli fotovoltaici e piezoelettrici. Questi ultimi in particolare generano un po' di energia ogni volta che qualcuno ci cammina sopra, e considerato quante persone vivono o visitano Las Vegas, si spera di poter alimentare un bel po' di lampadine e tubi al neon.

Per il momento l'esperimento sarà limitato alla Boulder Plaza, dove saranno installate speciali colonnine. Ognuna integra una batteria, illuminazione a LED, videocamere di sicurezza e hotspot Wi-Fi. Intorno alla colonnina saranno invece collocati i pannelli piezoelettrici che forniranno energia durante la notte. Secondo la società ogni passo dovrebbe generare tra 4 e 8 watt in base alla forza esercitata. Il pacchetto include sensori ambientali per la qualità dell'aria, e software statistico per valutare il traffico pedonale.

Le colonnine non saranno collegate alla rete elettrica ma i tecnici del comune potranno controllarle per verificarne il buon funzionamento e lo stato della batteria; potranno anche modificare il colore dei LED se necessario, magari in occasione di qualche occasione speciale - fermo restando che delle luci colorate a Las Vegas probabilmente passano inosservate.

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L'Ad di EnGoPlanet, Petar Mirovic, è entusiasta di questo primo esperimento ma pensa già in grande e punta ai grandi viali di città come New Work. "Crediamo che questo sistema possa essere un buon sostituto o alternative alla tradizionale illuminazione stradale".

Rilevante anche il ridotto impatto ambientale. L'azienda ha calcolato che l'illuminazione stradale ordinaria produce circa 100 milioni di metri cubi di CO2 ogni anno, mentre l'uso di queste nuove colonnine sarebbe a emissioni zero. Può sembrare poca cosa, una goccia nel mare, ma per arginare l'impatto del cambiamento climatico ogni piccolo gesto conta.