L'universo è pieno di alieni morti. Forse

Secondo uno studio dell'Australian National University non abbiamo ancora incontrato forme di vita extraterrestri perché gli alieni sono tutti morti.

Avatar di Roberto Caccia

a cura di Roberto Caccia

La verità è la fuori. Il motto dell'agente Fox Mulder di X-Files è diventato un vero e proprio tormentone quando si parla di forme di vita extra-terrestri, ma l'umanità non ha ancora avuto a che fare con incontri ravvicinati del terzo tipo (anche se i complottisti avranno sicuramente qualcosa da ridire). Tuttavia non è colpa nostra: se non abbiamo ancora incontrato gli alieni è perché sono tutti morti.

The Truth is Out There

Questa è l'ultima teoria formulata in uno studio dell'Australian National University, volto a far luce su questo spinoso argomento fonte d'interminabili dibattiti.

Gli scienziati trovano veramente difficile credere che non ci siano forme di vita intelligenti in un universo in continua espansione, con circa 8,8 miliardi di pianeti di dimensioni simili alla Terra e "potenzialmente abitabili" solamente nella nostra galassia. In realtà basterebbe un giro su alcune pagine Facebook per accorgersi che a volte è veramente difficile trovare forme di vita intelligenti anche sulla Terra, ma questa è un'altra storia.

Partendo da questo presupposto, questo nuovo studio prova a spiegare il motivo alla base del mancato contatto, o persino di una telefonata: gli alieni potrebbero essere morti prima di riuscire a inventare gli smartphone. O prima di poter creare navi spaziali. O evolversi in organismi pluricellulari.

"Probabilmente dovremmo ringraziare l'imprevedibile evoluzione microbica ospitata dal nostro pianeta in passato, che ci ha consentito di salvarci da condizioni che avrebbero reso la Terra troppo calda o troppo fredda per permettere lo sviluppo della vita", scrivono gli autori dello studio.

Qui le cose si fanno interessanti, perché gli scienziati suggeriscono che potrebbe essere estremamente raro per gli organismi monocellulari emergere in un pianeta nel momento giusto per regolare il suo ecosistema in modo simile a quanto avvenuto sulla Terra, anche se il pianeta si trovasse alla giusta distanza dalla sua stella. 

aliens

Da qui il passo è breve: non abbiamo incontrato alieni perché la maggior parte di essi ha vissuto brevi e microscopiche vite prima di soffocare nel loro stesso pianeta. O congelare / bollire a seconda della temperatura di ciò che avrebbero potuto chiamare casa. Sempre se fossero riusciti a evolversi al punto da sviluppare capacità cognitive tali da creare un linguaggio complesso come il nostro. Beccatevi questo alieni, i nostri microbi ce l'hanno fatta!

Lo studio sembrerebbe indicare che i nostri sforzi nel cercare di realizzare database di pianeti abitabili siano sostanzialmente inutili, perché non ci sarebbe nessun indizio sul fatto di essere sulla strada giusta. Inoltre la distanza fra il pianeta e la sua stella potrebbe essere irrilevante nel grande schema delle cose.

"L'abitabilità di un corpo celeste è una proprietà maggiormente legata a una rapida e insolita evoluzione delle reazioni biologiche di superfici volatili, e non alla luminosità e alla distanza dalla stella ospite", scrivono gli autori della ricerca. Decenni di ricerche spazzati via da una teoria? La risposta è la fuori...