Machu Picchu fotografato a 16 Gigapixel con una EOS 7D

Un semplice fotoamatore ha eseguito 1.920 scatti con una testa robotizzata e li ha combinati per assemblare lo scatto a più alta risoluzione mai effettuato dell'insediamento peruviano.

Avatar di Francesco Pignatelli

a cura di Francesco Pignatelli

Jeff Cremer, un appassionato di fotografia panoramica che vive in Peru, ha realizzato una fotografia di Machu Picchu dalla risoluzione di ben 16 Gigapixel utilizzando una reflex Canon EOS 7D. Il "gigascatto" ovviamente non è stato realizzato in un solo clic ma assemblando 1.920 scatti raw per arrivare all'immagine finale di (per la precisione) 15,9 Gigapixel. Tutta la sessione di ripresa è durata quasi due ore e non è stata gestita a mano, ma utilizzando una testa fluida robotizzata Gigapan montata su un cavalletto Gitzo.

Il panorama al minimo ingrandimento: si vede poco ma al centro c'è una scalinata...

Gli scatti sono stati ripresi da una zona sopraelevata antistante l'insediamento di Machu Picchu, utilizzando come obiettivo uno zoom 100-400mm portato alla focale di 645mm con un moltiplicatore. La focale è stata mantenuta fissa per tutti gli scatti come anche l'esposizione di 1/640sec a f/10 per avere un buon livello di dettaglio. La testa robotizzata era controllata con un portatile, troppo poco potente per eseguire il rendering dell'immagine definitiva. Per quello è stato impiegato un Mac Pro a 6 core che comunque ci ha messo un'ora e mezza. L'immagine di Cremer è prevedibilmente "impegnativa" da elaborare e occupa 6,9 GB di spazio disco.

... e al massimo ingrandimento ecco il (quasi) primo piano di chi la stava scendendo

Il lato interessante è che Cremer non è un professionista ipertecnico sponsorizzato da qualche grande brand o istituto di ricerca. Ha acquistato autonomamente la testa Gigapan spendendo circa 900 dollari e la sessione di scatto non ha presentato grandi problemi se pensiamo al risultato ottenuto. Cremer racconta che il software di gestione della Gigapan si è bloccato solo una volta e che l'ostacolo principale è stato evitare che i turisti "impallassero" la fotocamera. Il panorama si può esplorare a questo link.