Mafia Capitale: sì al videogioco, no al marchio di abbigliamento

Il MISE ha bloccato la registrazione del marchio commerciale "Mafia Capitale", ma il videogioco è liberamente acquistabile su App Store.

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a cura di Dario D'Elia

"Mafia Capitale" probabilmente non potrà mai essere un marchio registrato per farne magliette, felpe o mutande, ma un videogioco per smartphone e tablet sì. Il simbolo del malaffare, con intrecci tra politica e imprenditoria, stava per diventare un "brand" commerciale. Sul sito del Ministero per lo Sviluppo Economico è apparsa infatti la richiesta di registrazione di un marchio di abbigliamento che avrebbe voluto sfruttare l'hype mediatico dell'inchiesta condotta dalla Procura di Roma.

app mafia capitale
App MafiaCapitale

Ieri però è giunta la dura presa di posizione del MISE. "Abbiamo deciso di sospendere la registrazione del marchio di Mafia Capitale perché contrario all'ordine pubblico'', ha dichiarato il sottosegretario delegato a marchi e brevetti, Simona Vicari. Niente da fare insomma per l'imprenditore Andrea Ramazzotti che aveva depositato la richiesta.

''Tale sospensione è, comunque, provvisoria perché le parti proponenti avranno la possibilità di presentare eventuali modifiche entro 60 giorni'', ha aggiunto Vicari. L'articolo 14 del Codice di proprietà industriale comunque non sembra lasciare ampio spazio di manovra ai proponenti poiché "non possono costituire oggetto di registrazione come marchio d'impresa i segni contrari alla legge, all'ordine pubblico e al buon costume".

La nota curiosa è che l'app MafiaCapitale comparsa in questi giorni sull'Apple App Store è liberamente acquistabile a 0,99 centesimi. "L'abbiamo creato in una settimana ed è online da pochi giorni", ha dichiarato lo sviluppatore Massimiliano Di Lullo. "L'app non è solo una goliardata ma anche una manifestazione di disagio sociale nei confronti delle tristi vicende che stanno interessando la Capitale".

mafia capitale

Nello specifico si tratta di un gioco in stile battaglia navale dove si nascondono "i soldi destinati ai vari servizi ed opere pubbliche nel quadrante della città" e ci cercano di individuare quelli dell'avversario. "Il gioco è di fantasia, ogni riferimento a fatti, persone e luoghi è puramente casuale", si legge comunque nella descrizione del gioco.

feluca goliarda
La feluca del Goliarda

Ovviamente non si può confondere il concetto di marchio con quello di app, ma le motivazioni profonde che si nascondono dietro all'articolo 14 del Codice di proprietà industriale potrebbero valere per qualsiasi ambito commerciale. Se Di Lullo parla di "goliardia" lo stesso potrebbe dire l'imprenditore Ramazzotti per la sua linea di abbigliamento. Fermo restando il fatto che in entrambi i casi c'è scopo di lucro.

Questione di sensibilità e buongusto? Di certo il cappello del Goliarda ne esce sgualcito. Pure quello.