"Questo bastoncino di legno sembra un serpente, corri a vedere!"
Date un microscopio a un bambino e gli aprirete un mondo. Almeno è quello che è successo a mia figlia quando le ho comprato il suo primo microscopio, infischiandomi dei bene informati secondo cui "5 anni è troppo presto, farà da soprammobile".
Certo non è una scatola di Lego e almeno all'inizio dovrete mettervi in gioco insieme al piccolo scienziato, ma non ci vorrà molto per farlo diventare autonomo, e più che di competenze scientifiche dovrete munirvi di una buona dose di fantasia, in quantità inversamente proporzionale all'età del bambino.
Quando mi sono collegata ad Amazon per scegliere il modello la prima cosa che ho notato è che ci sono prodotti binoculari o monoculari: quale scegliere? Dopo aver passato una ventina di minuti a tentare di far chiudere un occhio solo a mia figlia senza riuscirci, la risposta è arrivata da sé. Ho comprato un modello di prezzo medio e del tipo che non vincola all'uso dei vetrini (poco pratici per una bambina di 5 anni), e il libro "Guida completa al microscopio" da cui prendere spunto.
L'apertura della scatola ahimé non mi ha dato grande soddisfazione: come da programma l'ha messo da parte e non l'ha guardato per un paio di settimane. Ho pensato io a spacchettarlo e a lasciarlo in bella vista a fare da soprammobile. "Mamma che cos'è questo coso, per cosa si usa?" Ho iniziato a farle vedere i sassolini che erano nella confezione così ha capito a cosa serviva senza noiose spiegazioni, e ho promesso che il giorno seguente avremmo fatto i piccoli ricercatori insieme raccogliendo in giardino oggetti da guardare. "Questo sasso è fantastico! Guarda questa foglia, sarà bellissima! La coccinella, prendi la coccinella! Mamma portiamo dentro anche l'altalena!"
Forse non avremmo fatto grandi passi avanti se non mi fosse venuta l'idea di allestirle un rudimentale quaderno per "catalogare" le sue scoperte. Del resto un po' di metodo scientifico non può far male! Da allora abbiamo catalogato di tutto: biscotti, caramelle, foglie, fiori, conchiglie ("ha le scintille!"), pastelli ("ma sono tanti fili colorati!"), carta delle uova pasquali, caffè, zucchero, spezie varie, fiocchi di neve... Alla fine ho dovuto comprare dei vetrini con insetti e altri fiori per salvare i poveri mici domestici da un esame approfondito e sicuramente poco gradito!
È stato a quel punto che il libro è tornato utile. Probabilmente con un bambino di 7 anni o più sarebbe salito alla ribalta molto prima. Le immagini che sono pubblicate spesso si possono ottenere solo con microscopi di livello ben superiore a quello che ho scelto io, ma abbondano i consigli pratici, i disegni, le immagini dai colori sgargianti, che ne fanno un ottimo compendio per principianti in tenera età. Un libro "cucito addosso" ai bambini fino a 10-12 anni che certo non è una guida definitiva nel senso letterale del termine, ma che ha tutto quello che serve (e anche di più) per iniziare.
Questo articolo è forse la risposta più esaustiva a chi pensa che il microscopio non sia uno strumento per i bambini in età da asilo. Nel mio caso è uno dei "giochi" più apprezzati di casa, un passatempo istruttivo e divertente che tiene impegnate tre generazioni e che fa scoprire a tutti il mondo dell'infinitamente piccolo. Anche perché a voi verrebbe mai in mente di mettere la Luna sotto al microscopio?
Perché non si può? Ne stacchiamo solo un pezzettino!