McAfee analizza i crimini in rete: la colpa? Degli utenti

Un'analisi di McAfee sugli ultimi dieci anni di crimini informatici evidenzia che la maggior parte dei pericoli arriva dagli utenti. Il consiglio più ricorrente è la difesa dei dati personali, sui social network così come sui dispositivi mobili come smartphone e tablet, sempre più diffusi.

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a cura di Pino Bruno

McAfee ha pubblicato un rapporto di undici pagine che riassumono la storia dell'ultimo decennio del crimine informatico. Fra minacce e rimedi, informazioni e consigli, un monito finale: la colpa è soprattutto degli utenti. Il controsenso è che si proteggono le case con le porte blindate, le banche con i metal detector, le auto con gli antifurto, e poi si lasciano dati, informazioni sensibili, fotografie, password e PIN (la nostra identità digitale) alla portata di tutti

La notizia più cattiva delle altre è che dovremo imparare a difendere anche cellulari, smartphone e tablet  e a frequentare con maggiore cautela i social network.

Non basta una "cassaforte" per tenere al sicuro i risparmi, se il "codice" è facilmente reperibile online

Dice McAfee che c'è stato "un aumento delle minacce concepite per i dispositivi mobili, divenute sempre più mirate nel terzo trimestre del 2010, e si prevede che il 2011 segnerà una svolta in tal senso. Prendendo di mira le applicazioni, i criminali hanno la possibilità di sottrarre enormi quantità di dati personali e bancari agli utenti.

Considerato il fatto che gli utenti desiderano avvalersi di applicazioni utilizzabili da più dispositivi, i cybercriminali hanno la possibilità, concentrandosi su una sola applicazione, di danneggiare diverse piattaforme, che si tratti di telefoni cellulari iPhone, Android o basati sul sistema operativo Windows.

Molti tipi di attacchi resteranno invariati (ad esempio il phishing, siti web e download pericolosi, spam); al tempo stesso, i metodi dei cybercriminali saranno sempre più mirati e astuti. Il tempo della distruzione per ottenere fama è finito: ora il profitto e la discrezione sono gli aspetti fondamentali".

Solo negli Stati Uniti i cybercriminali hanno provocato perdite per 560 milioni di dollari

Secondo l'Internet Crime Complaint Center dell'FBI – racconta McAfee – le perdite subite dai soli utenti statunitensi sono raddoppiate dal 2008 al 2009, raggiungendo i 560 milioni di dollari; allo stesso tempo, le segnalazioni degli utenti sono aumentate di oltre il 22 percento.

L'aumento delle segnalazioni non sorprende, considerata la grande quantità di elementi software infetti ai quali i computer sono esposti online, fra cui virus, worm e software di sicurezza fasulli.

Nel 2010, McAfee ha infatti rilevato una media di 60.000 nuovi elementi malware al giorno. Inoltre, la maggior parte di queste nuove minacce è destinata a siti all'interno dei quali l'utente abbassa le difese e interagisce con amici e familiari: i social network. Il malware destinato ai social media rappresenta attualmente la tipologia in crescita più rapida.

Il Romanzo Criminale di McAfee prosegue con la storia di virus e malware che hanno fatto più danni degli altri, in questi ultimi dieci anni.

Da leggere e rileggere. Il rapporto in formato pdf si può prelevare qui.

ringraziamo Pino Bruno per la collaborazione