MegaBots, i robot del futuro si uniranno per collaborare?

Un gruppo di ricercatori ha pubblicato su Nature uno studio sulla possibilità di realizzare robot in grado di collaborare unendosi in organismi più grandi. L'era dei Megabots si sta avvicinando?

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a cura di Alessandro Crea

Ve li ricordate i vari Voltron (Golion per i più anziani), Daltanious, Gordian o i Megazord dei Power Rangers? Bene, sembra che l'era dei mega robots o MegaBots, robot formati dall'unione di più robot di dimensioni inferiori, si stia avvicinando. Un gruppo di ricercatori infatti ha pubblicato uno studio su Nature riguardo alla possibilità di realizzare robot in grado di assemblarsi formando macchine di dimensioni maggiori e di diverse forme, a seconda del lavoro e dello scopo da svolgere.

I ricercatori, provenienti dalle Università di Bruxelles, Losanna e Lisbona, hanno sviluppato questa soluzione potenziale a un problema concreto: come far cooperare più robot? Attualmente ci sono solo due strade. La prima prevede che ciascun robot sia consapevole di ciò che gli sta attorno e sia in grado di condividere le informazioni con gli altri, in modo da organizzarsi al fine di cooperare per raggiungere obiettivi più complessi. Una strada difficile da percorrere, perché richiederebbe l'implementazione di caratteristiche tecniche hardware e software molto avanzate.

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La seconda strada è più semplice perché prevede l'impiego di un'unica unità di comando centrale, in grado di coordinare tutte le altre. In questo caso però lo svantaggio principale è che se viene a mancare il centro di coordinamento l'intero sistema diventa inservibile.

Ispirandosi alla natura gli scienziati hanno invece pensato a una sorta di "sistema nervoso modulare", in cui cioè diversi robot più semplici si uniscono in un organismo più grande, in cui ciascuno di loro, all'occorrenza, può prendere il comando, così che se uno o più robot per un qualsiasi motivo vanno fuori uso, ciascun altro può prenderne il posto come nodo principale della rete e il super organismo può così riconfigurarsi e continuare a funzionare.

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Il team ha detto che sta ora lavorando per mettere in pratica lo studio traducendolo in realtà, grazie allo sviluppo di una serie di robot dotati di connessioni flessibili e in grado di muoversi nelle tre dimensioni. Essi dovrebbero essere capaci di assemblarsi l'uno con l'altro assumendo diverse configurazioni a seconda degli obiettivi da raggiungere. Questi robot infatti non dovrebbero essere programmati per svolgere un lavoro specifico, ma dovrebbero essere dotati di abilità che consentano loro flessibilità ed adattabilità alle diverse esigenze. Insomma, ancora una volta il futuro immaginato da film e cartoni animati sembra prendere forma. C'è solo da sperare che si trasformi in un sogno e non in un incubo.


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