Megaupload perde la battaglia del Porno: vince Perfect 10

Megaupload ha deciso di trovare un accordo con l'editore pornografico Perfect 10 per far cessare la querelle legale che li vedeva contrapposti da quest'estate. È probabile che saranno cancellati tutti i contenuti illegali condivisi e che il noto servizio di file hosting abbia concesso un risarcimento.

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a cura di Dario D'Elia

Megaupload alla fine ha ceduto alle richieste dell'editore pornografico Perfect 10. Ad agosto la nota piattaforma di file hosting era stata denunciata per violazione (diretta) delle normative sul copyright e complicità nelle azioni di pirateria attuate dai suoi clienti. Come tutti ben sanno su Megaupload e piattaforme analoghe spesso vengono condivisi contenuti pirata. I film porno, i loro estratti e i servizi di Perfect 10, in questo caso, di fatto sembravano dilagare.

Perfect 10 ha vinto

"Megaupload funziona come qualcosa di più di un semplice operatore passivo e di una piattaforma di archiviazione", sosteneva il giudice Irma Gonzalez. "Ha creato siti distinti presumibilmente nel tentativo di agevolare gli utenti nell'accesso a differenti tipi di media. Incoraggia e in alcuni casi premia i suoi utenti con ricompense quando vengono uplodati grandi quantità di media popolari. Dissemina URL di file per la Rete. Fa versamenti ai siti affiliati che mantengono un catalogo di tutti i file e alla fine è plausibile che sia a conoscenza delle violazioni presenti sui siti".

Insomma, MegaUpload rischiava di essere condannata e pagare un risarcimento cospicuo pari a 5 milioni di dollari. Non stupisce quindi che sia riuscita a strappare un accordo extra-giudiziale, i cui termini al momento non sono stati divulgati – e forse mai lo saranno. L'unica certezza è che il giudice Gonzalez ha accettato la richiesta congiunta delle parti di dismissione della Causa

Megaupload ha ceduto - Clicca per ingrandire

Secondo gli esperti del settore è probabile che Megaupload abbia acconsentito non solo a cancellare ogni contenuto pirata correlato a Perfect 10, ma anche risarcito i danni. Si tratta della terza querelle legale del noto editore pornografico. Nel 2006 ha perso la battaglia con Google sulle anteprime delle sue immagini mostrate dal servizio Google Images. Sempre lo stesso anno ha perso con il servizio di pagamento CCBill, accusato di complicità con i siti che smerciavano contenuti pirata. E infine ecco il caso MegaUpload.

Purtroppo per la piattaforma di file hosting però non è finita: la Recording Industry Association of America vuole il suo scalpo.