Meno tasse per chi paga con Bancomat o carta di credito?

Il denaro contante sparisce persino dal gioco del Monopoly. Segno dei tempi. Il governo potrebbe incentivare l'uso della moneta elettronica con sconti sulle tasse per chi paga con Bancomat e carte di credito e per i commercianti che usano il POS.

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a cura di Pino Bruno

Se Bancomat e carta di credito sostituiscono le banconote persino nel gioco da tavolo del Monopoly, che nella nuova versione diventa Ultimate Banking, anche nella vita reale la guerra al denaro contante può diventare una cosa seria. Per combattere i fenomeni devastanti della corruzione, dei pagamenti in nero, dell'evasione fiscale, dei traffici criminali favoriti dall'uso dei soldi di carta. Se si cominciasse anche in Italia, sarebbe più difficile per funzionari e politici corrotti e per i vari Fabrizio Corona nascondere milioni nel controsoffitto.  

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Il contante è sparito persino dal Monopoly

Più moneta elettronica e meno contante. Il dibattito è vecchio e i risultati finora sono stati inconcludenti, anche per le accanite resistenze delle lobby delle categorie professionali meno inclini a rilasciare fattura. Le cifre in ballo sono però da capogiro. Ci sono 150 miliardi di euro, il 10 per cento del PIL, immobili e custoditi nei controsoffitti, sotto i materassi e nelle cassette di sicurezza.

Così il governo pensa alla leva degli incentivi fiscali e delle agevolazioni che potrebbero essere introdotti a breve. Il condizionale è d'obbligo e si tratta soltanto di indiscrezioni, ma tra le proposte - come ha scritto qualche giorno fa Il Corriere della Sera - ci sarebbero sconti per chi usa carta di credito e bancomat per gli acquisti e per i commercianti. I primi potrebbero dedurre dalle tasse parte della spesa, gli altri sarebbero agevolati con commissioni più basse e incentivi per l'acquisto dei POS. Allo stesso tempo sarebbero aumentate le sanzioni per chi chiede pagamenti in nero.

Utopia? Il quotidiano milanese scrive che il metodo ha funzionato alla grande in Argentina, Colombia e Uruguay e in Corea del Sud, dove le transazioni elettroniche sono aumentate dal 5 per cento del 1990 al 75 per cento di oggi. La linea di tendenza globale è quella, d'altronde la Banca Centrale Europea ha deciso che dal 2018 non saranno più in circolazione le banconote da 500 euro, quelle preferite da corruttori, corrotti e delinquenti.

Solo gli incentivi fiscali potrebbero sbloccare la situazione, anche se c'è qualche segnale positivo. L'ABI, l'associazione delle banche italiane, dice che nei primi mesi di quest'anno ci sono state 181 milioni di operazioni con carte di credito presso esercizi commerciali e 57 milioni online. Rispetto allo stesso periodo del 2015, si rileva un incremento di circa il 30 per cento del numero di operazioni in rete e del 275 per cento presso esercizi commerciali. Siamo sempre tra gli ultimi in Europa, nell'uso della moneta elettronica, ma la leva degli sconti farebbe davvero la differenza.