Messagenet denuncia Microsoft-Skype all'Antitrust

L'italiana Messagenet ha denunciato all'Antitrust UE l'operazione Microsoft-Skype per rischi di abusi di posizione dominante. L'unica soluzione sarebbe quella di obbligare all'unbundle di Skype da Windows e a rendere la piattaforma VoIP interoperabile con i concorrenti.

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a cura di Dario D'Elia

Messagenet ha richiesto ufficialmente all'Antitrust UE di bloccare l'acquisizione di Skype da parte di Microsoft. Si tratta senza ombra di dubbio di un fulmine a ciel sereno per il colosso di Redmond, che su questo affare ha puntato ben 8,5 miliardi di dollari

"Questo genere di denunce depositate dai concorrenti bisogna aspettarsele", ha spiegato l'avvocato antitrust Denis Waelbroeck al New York Times. "Mi aspetto che la commissione prenda la questione seriamente ma penso che alla fine chi dovrà decidere lo farà in maniera indipendente. Questo non vuol dire però che la denuncia verrà accolta".

Messagenet sfida Microsoft

La società milanese specializzata nello sviluppo e vendita online di servizi di messaggistica fax, SMS via Internet e servizi VoIP ha depositato la sua denuncia il 20 settembre. Si parla di rischi per la competizione nel mercato e potenziali abusi di posizione dominante. Insomma, una mossa all'ultimo ora forse per "condizionare" (nel bene e nel male) la decisione finale del commissario antitrust Joaquín Almunia - che dovrebbe essere ufficializzata il 7 ottobre.

A questo punto però Almunia potrebbe decidere di rimandare ulteriormente la sentenza, oppure la stessa Microsoft richiedere un rinvio per rispondere alle accuse di Messagenet. La società italiana punterebbe infatti all'unbundle di Skype da Windows e a convincere l'Antitrust che solo una piattaforma VoIP aperta potrebbe essere una soluzione definitiva. Insomma la società italiana vorrebbe che Skype concedesse l'accesso ai suoi codici per accordare ai concorrenti la massima interoperabilità dei servizi – e la condivisione dei suoi 124 milioni di clienti.

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In verità il direttore Andrea M. Galli aveva già indicato questa via a Skype a maggio, a seguito della notizia dell'acquisizione. Da allora non è mai giunta alcuna risposta, anzi l'unica partnership Skype siglata con una piattaforma open source (Asterisk) è stata interrotta.

Negli Stati Unti la questione antitrust è stata risolta in breve tempo poiché U.S. Federal Trade Commission ha rilevato sufficiente competizione grazie alla concorrenza di Google Talk e Apple FaceTime.