Meta, occhiali di realtà aumentata che puntano a stupire

Stefano Baldassi, direttore Analytics and Neuroscience di Meta, ci parla degli occhiali di realtà aumentata Meta, sulla carta più avanzati dei Microsoft HoloLens.

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a cura di Manolo De Agostini

Realtà virtuale e aumentata stanno per cambiare il mondo, senza dubbio. Attualmente lo sviluppo tecnologico della realtà virtuale è più avanzato: ci sono almeno due visori sul mercato e diverse esperienze pronte. La realtà aumentata - al contrario - è più indietro, accompagnata da grandiose promesse messe in dubbio dal fatto che la tecnologia non è ancora pronta al grande debutto.

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Questa è l'impressione dopo aver avuto un primo approccio con Microsoft HoloLens e il Meta 1 Developer Kit, gli occhiali a realtà aumentata al centro di questo articolo. Forse le nostre aspettative erano troppo elevate, o forse no. I Meta 1 erano basati sugli occhiali AR Moverio BT-200 di Epson e questo ha certamente minato l'esperienza.

Meta Meta 2 Being Worn B

A ogni modo, poche settimane fa Meta ha presentato l'ultima versione del suo visore, il Meta 2 Development Kit. Il kit consiste di un nuovo HMD (head mounted display) e un SDK (software development kit); l'azienda sta raccogliendo prenotazioni a 949 dollari, in vista di un debutto nel corso del terzo trimestre dell'anno (luglio). Le informazioni in Rete ci sono apparse piuttosto interessanti, un passo avanti enorme rispetto agli occhiali Meta 1 e persino a HoloLens di Microsoft.

Per questo abbiamo intervistato Stefano Baldassi, direttore Analytics and Neuroscience di Meta, per saperne di più. "L'idea di Meta è nata dalla visione del CEO Meron Gribetz durante l'università, quando notò quanto gli schermi degli smartphone potessero essere alienanti ma al tempo stesso unificare le persone. Come Meron racconta nel suo TED talk (febbraio 2016), un modo diverso di fruire e condividere l'informazione digitale come quello fornito da tecnologie indomabili che permettono di vedere il mondo reale e di esser visti mentre si condivide informazione digitale, avrebbe portato i vantaggi della rivoluzione digitale senza i rischi della disumanizzazione dovuta agli attuali schermi".

Una visione che deve aver impressionato molti, infatti Meta ha concluso il primo round di finanziamenti "con investimenti per 23 milioni di dollari da una serie di investitori internazionali tra cui Horizon Venture (Cina), Draper, Dolby, ecc. Il series B sarà annunciato a breve e rivelerà delle partnership di primissimo livello", sottolinea Baldassi, il quale non vede concorrenza tra realtà virtuale e aumentata.

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"Non c'è competizione tra AR e VR. Queste due tecnologie hanno scopi quasi del tutto diversi l'una dall'altra. AR è uno strumento per la produttività, VR per l'intrattenimento. Le proiezioni attuali più accreditate (fonte Digicapital) parlano di un volume complessivo nel 2020 di 160 miliardi. Tre quarti di questa grossa torta saranno in mano all'AR, un quarto alla VR".