Metroweb cablerà in fibra l'Italia, con Telecom

Metroweb è certa di poter replicare il suo modello di sviluppo della rete in fibra in tutt'Italia. Telecom concorda e conferma la critica nei confronti del Tavolo Romani. Resta il fatto che Metroweb ha 7mila km di cavi in fibra, mentre Telecom 614 volte tanto.

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a cura di Dario D'Elia

Ci penseranno Metroweb e Telecom Italia a cablare l'Italia, sviluppare il broadband e salvare la patria. Questa la strategia finale partorita dal convegno "Agenda Digitale: Action 2011" organizzato da Betweeen, a Capri. Tutti i massimi dirigenti del mondo TLC italiano tra giovedì e venerdì hanno espresso ricette, timori e previsioni per il futuro del paese. Ebbene, alla fine è arrivato il colpo di scena.

"Possiamo replicare in tutta Italia quello che abbiamo già fatto, e bene, a Milano e in Lombardia", ha dichiarato Vito Gamberale, amministratore delegato di F2i (Fondi italiani per Infrastrutture). Dopodiché a ruota è giunta la benedizione del presidentissimo. "Siamo di fronte a un soggetto responsabile, che risponde a criteri precisi e tracciabili", ha commentato Franco Bernabè di Telecom Italia. 

Un tombino Metroweb

Insomma, quel che sta accadendo è molto chiaro. Il Tavolo Romani per Telecom è un fallimento, per gli OLO (provider alternativi) una speranza. Bernabè ha deciso di sfilarsi da un pezzo da quello che a suo parere "ricorda la vecchia Iritel, i telefoni di Stato, il medioevo dell'economia".

L'alternativa è rappresentata da F2i che detiene la maggioranza di Metroweb, società proprietaria di una rete di cavi in fibra lunga 7mila chilometri tra Milano e la Lombardia. L'idea è di replicare il suo modus operandi, coinvolgendo tutte le società TLC che vorranno partecipare allo sviluppo e scongiurando di fatto la nascita di una rete di Stato. La parola d'ordine è capitale privato, anche se il quotidiano La Repubblica ricorda che "la Cassa Depositi e Prestiti - controllata da Tesoro - è sponsor della F2i di Gamberale [...] e la F2i ha pur sempre in tasca 150 milioni di capitali pubblici (pari all'8,1% delle sue disponibilità)". 

Insomma, da una parte sembrerebbe esserci Tremonti dall'altra Romani. La lettura politica probabilmente è poco avvincente, quel che conta è la sostanza. Come sottolinea giustamente l'esperto IT Quintarelli siamo di fronte a fuffa – lui in verità è più british e parla di smokeware.

Se Metroweb possiede 7mila chilometri di fibra, e Telecom Italia 112 milioni di km di rame e 4,3 milioni di km di fibra di che cosa stiamo parlando?

Paolo Bertoluzzo - Clicca per ingrandire

La questione è banale e semplice, "stiamo parlando" di come Telecom Italia voglia decidere in autonomia il destino dello sviluppo broadband del nostro paese. Prova ne sia che l'AD di Vodafone Italia Paolo Bertoluzzo ha individuato subito i punti nevralgici dell'eventuale progetto. "Metroweb ha capacità operative. Si può puntare su queste, ma poniamo tre condizioni. La prima è che si parta dove c'è domanda di collegamenti Internet veloci, quindi dalle grandi città e dai distretti industriali".

"La seconda è che si realizzi un graduale passaggio dalla rete attuale (in rame) alla nuova (in fibra). Non bisogna certo costruire una infrastruttura per pochi [...] e che (la terza, NdR) sia davvero aperta a tutti gli operatori".

Immagino già Bernabé che piange e si giustifica: "No, è che mi è andato un Bertoluzzo in un occhio".