Microsoft dichiara guerra a Elon Musk (forse)

Elon Musk minacciare di denunciare Microsoft per colpire OpenAI e ChatGPT

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Microsoft ha una divisione che si occupa di pubblicità online, e che ha deciso di tirarsi fuori da Twitter. La ragione, probabilmente, è che Twitter ha iniziato a far pagare l’accesso via API - si parla di 42.000 dollari al mese come prezzo di partenza. Tra le altre cose, ciò significa che gli utenti delle piattaforme MS non potranno più usare le piattaforme stesse per accedere a Twitter.

Microsoft ovviamente potrebbe permetterselo, anche se non sappiamo con precisione quale sia la situazione finanziaria della divisione che si occupa di pubblicità online. Magari hanno semplicemente deciso che il gioco non vale la candela, ma c’è anche l’impressione che si tratti in qualche modo di un messaggio a Twitter, se non direttamente a Elon Musk (proprietario di Twitter da qualche mese).

Quali che siano le ragioni, lo stesso Musk non sembra averla presa bene. Tanto che ha minacciato di denunciare Microsoft, ma per qualcosa di diverso e apparentemente non collegato.

Il punto del contendere sembra essere ChatGPT, l’algoritmo AI che Microsoft sta integrando praticamente ovunque nei suoi prodotti (tutti possono usarlo tramite Edge, ad esempio).

Ebbene, secondo Musk OpenAI avrebbe usato anche i contenuti di Twitter per addestrare l’algoritmo, e lo avrebbe fatto “illegalmente”. Il miliardario tuttavia non ha fornito altri dettagli.

Più che Microsoft, forse il bersaglio ideale di Musk è proprio OpenAI - società che lo stesso Musk ha contribuito a creare. Ma, forse, l'ipotesi di denunciare Microsoft risulta più stimolante per Musk e il suo ufficio legale. O forse è un’altra delle sparate di Musk, e i suoi avvocati si sono messi le mani nei capelli; resterà un mistero.

Sicuramente Musk ha i suoi motivi per essere nervoso: ha speso 44 miliardi di dollari per Twitter (a ottobre 2022), e oggi la società vale meno della metà. E per il momento non si è ancora trovato un modo di uscire da quello che sembra un vero e proprio pantano finanziario. Un po’ di nervosismo, se sei sotto di venti miliardi e passa, è comprensibile.

Tra l’altro Musk di recente ha (ri)affermato di non essere disposto a fare “cambiamenti in cui non crede” per convincere i grandi inserzionisti a tornare su Twitter. Un atteggiamento che non lo sta aiutando a migliorare il suo investimento. Trascinare Microsoft in tribunale sarebbe di aiuto? Forse no, ma queste vicende a volte seguono strade tortuose.

Immagine di copertina: leirbagarc