Microsoft disposta a tutto per evitare la multa Antitrust UE

Il Commissario Europeo Joaquin Almunia ha confermato la massima collaborazione di Microsoft sul problema browser, ma non ha escluso sanzioni. Con l'avvento del Service Pack 1 per Windows 7 la schermata ballot screen è scomparsa. L'azienda parla di problema tecnico.

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a cura di Dario D'Elia

Microsoft è disposta a fare qualsiasi cosa pur di evitare un'altra mega-multa da parte dell'Antitrust europea. Il colosso statunitense da quest'estate è nuovamente sotto indagine per la questione browser. In pratica è stato accusato di aver tradito gli impegni assunti nel 2009. Microsoft aveva promesso di mantenere il "ballot screen" fino al 2014 per favorire la competizione nel settore e collaborare con gli sviluppatori concorrenti. Ma con l'avvento del Service Pack 1 per Windows 7 la schermata di scelta browser è scomparsa.

Ballot screen Windows

"A causa di un errore tecnico, non abbiamo fornito il software Ballot Screen ai PC con il Service Pack 1 di Windows 7", si leggeva nel comunicato di risposta di Microsoft. "L'applicativo è stato fornito come deciso su tutti i PC con la versione originale di Windows 7, così come nelle versioni Windows XP e Windows Vista".

Insomma, la questione dovrebbe essere rientrata, ma il Commissario Europeo Joaquin Almunia ieri ha fatto capire che l'epilogo non è scontato. "L'AD Ballmer mi ha assicurato che ottempererà a tutti gli impegni, ma in ogni caso andremo avanti perché non sono stati rispettati gli impegni precedenti. Credo sia una violazione molto, molto grave", ha dichiarato il Commissario dal palco del workshop Ambrosetti di Cernobbio.

Basterà insomma introdurre il ballot screen anche su Windows 8? L'accordo con l'Antitrust UE prevede infatti questa opzione per i sistemi operativi Microsoft fino al 2014. Non meno importante il fatto che il colosso non abbia ancora fornito a Google, Firefox e agli altri un accesso completo alle API dell'ultimo sistema operativo.

Microsoft probabilmente verrà sanzionata per la sua sbadataggine ma difficilmente le sarà comminata la massima pena - che calcolata sul 10% del fatturato è stimata in 5,7 miliardi di euro.