Microsoft e Google denunciano il governo americano

I due colossi ricorrono al tribunale per pubblicare i dati richiesti dal governo.

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a cura di Redazione - Sicurezza

Il muro contro muro del Dipartimento di Giustizia americano ha portato sia Microsoft che Google a intentare una vera e propria causa contro il governo, per poter finalmente mostrare pubblicamente i dati sulle richieste di sorveglianza FISA. Il consigliere generale di Microsoft, Brad Smith ha infatti annunciato Venerdì scorso che, in collaborazione con Google, porterà in tribunale il Governo. I due colossi dell'IT chiedono la possibilità di pubblicare "informazioni aggregate" sugli ordini della corte FISA, nel tentativo disperato di risultare più trasparenti a tutti i loro utenti.

I giudici sono chiamati a rispondere dell'estrema lentezza (o più probabilmente, poca voglia di rispondere) del Dipartimento di Giustizia americano. Ci si può davvero aspettare un giudizio imparziale?

Google in realtà aveva iniziato per prima, facendo riferimento al Primo Emendamento sul diritto di pubblicare i dati quali il numero di richieste ricevute dal governo secondo il Foreign Intelligence Surveillance Act.  Purtroppo, prima che i documenti mostrati da Edward Snowden divenissero cosa pubblica, le richieste FISA vennero blindate a tal punto dal Governo che a Google, Microsoft e altre grandi compagnie era addirittura impedito anche solo di parlare di eventuali richieste di dati sui loro utenti, per non contravvenire a delibere prese per questioni di sicurezza nazionale.

Nel frattempo, le richieste mosse dalle aziende in merito alle prime richieste di pubblicazione dei dati, sono state recepite dal Dipartimento di Giustizia che ha però rimandato già sei volte la data in cui si sarebbe presa l'onere di prendere una decisione. A questo punto, a Google e Microsoft non era rimasta altra opzione che intendare una vera e propria causa per cercare di accelerare il processo di trasparenza.

Probabilmente, le due compagnie andranno a modificare la denuncia già depositata per rispecchiare le richieste che si trovano nella lettera aperta che è stata firmata dalle maggiori compagnie hi-tech. Per una questione tecnica, è anche probabile che il Governo americano vada a far confluire le varie denunce in quella inizialmente presentata da Microsoft, per evitare di dover dare responsi separati con potenziali decisioni contraddittorie nel caso dovesse rispondere a ciascuna compagnia coinvolta nella causa.