Microsoft e Google in corsa per Yahoo, ma da furbetti

Microsoft e Google puntano a Yahoo, ma in qualità di sostenitori di fondi private equity. In pratica non hanno intenzione di esporsi in prima linea. Difficile prevedere quali saranno le valutazioni dell'Antitrust. Al momento Yahoo avrebbe un valore di circa 20 miliardi di dollari.

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a cura di Dario D'Elia

Microsoft e Google sono interessate all'affare Yahoo, ma in verità non vogliono comprarla direttamente e neanche gestirla. È una situazione piuttosto strana: secondo indiscrezioni provenienti dall'ambiente IT i due colossi statunitensi sarebbero disponibili solo a supportare gli sforzi finanziari dei fondi equity. Insomma, fanno i gola i 700 milioni di visitatori unici mensili di Yahoo ma si preferisce una strategia di supporto più che da prima linea.

Ad esempio Microsoft sarebbe pronta a investire qualche miliardo di dollari entrando nel consorzio guidato da Silver Lake e Canadian Pension Plan Investment Board. Google starebbe valutando un'opzione analoga anche se trattative sembrano essere ancora a uno stadio embrionale e non è detto che il tutto si concretizzi in un'offerta.

È l'ora dello shopping

Ovviamente quel che più interessa il settore è il dopo. Cosa farne di Yahoo? Ebbene, secondo Allen & Company, adviser di Yahoo, bisognerebbe puntare sullo sviluppo operativo nel Nord America e non preoccuparsi di disinvestire da Alibaba e Yahoo Japan. Da ricordare comunque che la stessa Alibaba ha manifestato interesse nei confronti dell'acquisizione.

In ogni caso sia per Microsoft che Google ogni sinergia con la piattaforma Yahoo sarebbe proficua, a patto ovviamente di non inciampare nell'Antitrust. Il colosso di Redmond sarebbe senza dubbio più avvantaggiato considerando che vanta già una solida partnership con Yahoo – si pensi ad esempio alla condivisione del motore Bing e l'attività pubblicitaria correlata. Senza contare il potenziale di audience che potrebbe avere Skype con la sua integrazione.

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Google di contro potrebbe giocare la partita puntando a indebolire l'avversario. Sempre per Allen & Company, si potrebbe profilare una sostituzione di Microsoft nella fornitura della tecnologia di ricerca e nell'ambito pubblicitario. Difficile crederlo, a nostro parere, soprattutto considerando gli effetti che avrebbe sul mercato. In Europa l'Antitrust non lo consentirebbe, negli Stati Uniti potrebbero essere più permissivi ma comunque con paletti non aggirabili. Bisogna infatti ricordare che nel 2008 quando Google e Yahoo discussero per la prima volta di un'alleanza pubblicitaria il Dipartimento di Giustizia si oppose fermamente. Ecco quindi spiegata anche la scelta di "nascondersi" dietro ai fondi private equity.

L'ultimo dettaglio legato a questa operazione riguarda il prezzo. I fondi private equity concordano sul fatto che il valore di mercato è di circa 20 miliardi di dollari, praticamente quanto dice l'attuale borsino azionario.