Microsoft: Google danneggia noi e gli utenti Gmail

Microsoft si è scagliata contro Google, rea di aver rimosso la compatibilità tra Gmail ed Exchange, di ostacolare lo sviluppo di applicazioni dedicate per Windows Phone. La concorrenza di Office è invece del tutto trascurabile.

Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Microsoft è delusa da Google, perché dal 30 gennaio la posta di Google non sarà più compatibile con Microsoft Exchange Active Sync (EAS). Se Google vuole rendere più difficile la vita agli utenti, ha dichiarato un portavoce di MS a The Verge, questo è il momento perfetto di passare a Outlook.com. Usare gmail con Windows Phone, in ogni caso, è sempre possibile tramite IMAP.

In molti hanno pensato in effetti che la scelta di Google sia una minaccia diretta al successo dei nuovi prodotti Microsoft, ma bisogna anche ricordare che IMAP è lo standard più diffuso quando si parla di posta elettronica, per quanto EAS sia migliore sotto diversi punti di vista. 

YouTube, pomo della discordia

La dichiarazione piccata di Microsoft tuttavia non è la prima. L'azienda di Redmond infatti già aveva risposto per le rime a Google, facendo notare come EAS sia per molti versi superiore a IMAP. "Siamo molto sorpresi di sapere che Google non offrirà più la compatibilità con Exchange Active Sync, a meno che non vogliate pagare per la posta elettronica. Molte persone che oggi usano Gmail gratuitamente dovranno accettare una posta elettronica degradata, e passare a un protocollo più vecchio", si leggeva infatti tre settimane fa sul blog di Outlook

In verità chi sta usando già oggi EAS con Gmail potrà continuare a farlo, perché la novità di Google riguarda solo i nuovi utenti privati. L'idea espressa è comunque chiara, e Microsoft ha recentemente rincarato la dose e accusato Google di giocare sporco sullo sviluppo di un'applicazione YouTube dedicata a Windows Phone e alla Modern UI di Windows 8.

Qualcuno ricorderà che per Google, ufficialmente, si tratta di opportunità: i nuovi sistemi Microsoft sono ancora troppo poco diffusi per giustificare l'investimento nello sviluppo, ma l'azienda californiana è pronta a cambiare direzione in qualsiasi momento. Alcuni utenti hanno trovato la cosa fastidiosa e hanno messo in piedi una petizione, ma Microsoft si è spinta oltre tirando in ballo anche questioni di antitrust e concorrenza sleale.

Google non ha proprio snobbato tutti i prodotti Microsoft

Google ha rimandato le accuse al mittente, e tramite un portavoce ha fatto sapere che "contrariamente a quanto affermato da Microsoft, è facile per i consumatori vedere YouTube sui telefoni Windows. Gli utenti possono accedere a tutte le funzioni di YouTube tramite il nostro sito mobile". A qualcuno la cosa andrà benissimo, e altri la troveranno fastidiosa. A onor del vero, qualche differenza tra sito e applicazione c'è ed è piuttosto evidente, tanto su iOS quanto su Android.

L'altro terreno di scontro tra Google e Microsoft è l'ufficio, strettamente vincolato a posta elettronica e mobilità. Con il diffondersi del lavoro da tablet e smartphone Microsoft vede l'occasione di consolidare la propria posizione, Google quella di intaccare la posizione dell'avversario.

Il colosso della ricerca punta a portarsi a casa il 90% di quegli utenti che "non hanno bisogno di avere le funzioni più avanzate di Office", come ha dichiarato in un'intervista al Wall Street Journal il dirigente Amit Singh.

Quickoffice, uno degli ultimi acquisti in casa Google

Secondo Julia White (dirigente della divisione business MS) Google però "non ha ancora mostrato di essere seria" per quanto riguarda le applicazioni business per le grandi aziende. "Visti da fuori, sono un'azienda di pubblicità". Un'affermazione poco discutibile, visto che la pubblicità online rappresenta circa il 96% dei profitti incamerati da Google. White ha poi aggiunto che Google deve ancora migliorare molto per quanto riguarda "privacy, gestione dei dati e sicurezza".

Di certo tutte e due le aziende stanno investendo per espandersi in più direzioni, a volte convergenti. E lo scontro include anche Apple, Amazon e Facebook, sebbene per aspetti diversi da quelli citati. Resta da capire tuttavia perché Microsoft abbia deciso di evidenziare in modo così palese il proprio disappunto verso Google, citando addirittura le indagini avviate in USA ed Europa. Verrebbe quasi da pensare che sia spaventata all'idea di aver perso rilevanza nel mondo della tecnologia.