Microsoft Onedrive ha un accesso privilegiato per la NSA

Microsoft ha un accordo con la NSA che consente la facile osservazione dei dati.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Microsoft dà libero accesso alle spie statunitensi quando si tratta dei dati di OneDrive. Il fatto era già noto ma sono emerse nuove prove con il libro "Sotto Controllo" di Glenn Greenwald, di cui abbiamo parlato ieri nell'articolo Washington mette le mani nell'hardware per spiarci.

Il libro mette infatti nero su bianco come l'azienda abbia stipulato un accordo con l'FBI, grazie al quale dal 2013 la NSA può accedere con estrema semplicità alle informazioni che i clienti di Microsoft affidano all'azienda - non è necessario di fatto nemmeno compilare una richiesta formale od ottenere l'autorizzazione di un giudice.

Tutte le società del mondo sono sostanzialmente obbligate a cedere i dati se lo richiede il governo, questo è ormai noto, ma l'esistenza di un accesso riservato in Skydrive desta giustamente qualche preoccupazione in più, perché la lettura non autorizzata può avvenire sostanzialmente senza alcun controllo.

Nel frattempo Skydrive è diventato OneDrive, ma la sostanza non cambia: i dati che salviamo tramite questo servizio sono esposti. Forse succede anche con Dropbox, Google Drive e altri servizi, ma nel caso di Microsoft ci sono prove difficili da confutare.

Il problema non riguarda solo gli utenti Onedrive, ma indirettamente ognuno di noi. Paolo Attivissimo ricorda infatti che aziende, studi medici, studi legali e altri possono in effetti conservare i dati personali di altri. Se usano OneDrive per la sincronia tra diversi computer e smartphone, infatti, non è possibile garantire la riservatezza delle informazioni.

Resta da vedere se e in che misura questo dettaglio possa avere ripercussioni legali, che potrebbero emergere solo se si procedesse a una vera e propria inchiesta. Per il momento ci azzardiamo a sperare che chi deve gestire i dati personali altrui ponga già la massima attenzione a questo aspetto, come tra l'altro la legge già obbliga a fare. Una speranza mal riposta?