Microsoft risponde alla NSA: cifreremo anche a 2048 bit

Microsoft è pronta a blindare tutti i dati che riguardano i suoi utenti, servizi e prodotti. Da qui al 2014 tutto verrà cifrato, anche facendo uso di Perfect Forward Secrecy e chiavi a 2048 bit. Massima difesa legale anche per il diritto alla trasparenza.

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a cura di Dario D'Elia

Microsoft ha deciso di sfidare Washington sul Datagate e schierarsi con gli utenti. Lo scandalo dello spionaggio NSA, svelato da Edward Snowden, ha avuto un effetto collaterale benefico sull'industria IT statunitense. Microsoft, Amazon Web Services, Yahoo e Google hanno deciso di puntare sulla trasparenza e la sicurezza.

Poche ore fa Brad Smith, General Counsel & Executive Vice President, Legal & Corporate Affairs Microsoft, ha pubblicato sul blog ufficiale dell'azienda tutte le iniziative che saranno portate avanti per fronteggiare la situazione. La preoccupazione di abusi è condivisa dalla stessa Microsoft.

Security

Per questo motivo saranno implementati sistemi di cifratura su tutti i servizi, saranno rafforzate le protezioni legali per i dati degli utenti e sarà incrementata la trasparenza dei codici software – in modo che tutti possano sincerarsi dell'inesistenza di backdoor.

Per quanto riguarda la cifratura Microsoft ha confermato che è stata sempre usata su un buon numero di prodotti e servizi per proteggere la clientela da hacker e criminali online. Sebbene non abbia prove dirette dell'azione del Governo, se non le informazioni diffuse a mezzo stampa, l'attività degli sviluppatori in questo campo sarà rafforzata. Anche con Perfect Forward Secrecy e chiavi a 2048 bit. Si parla di interventi su Outlook.com, Office 365, SkyDrive, Windows Azure e altri prodotti nonché servizi.

Nello specifico saranno prioritarie le cifrature dei contenuti scambiati fra utenti, i dati scambiati dai data center e tutto ciò che verrà archiviato su cloud. L'obiettivo è di completare la transizione entro la fine del 2014.

Sul fronte legale invece sarà notificata a ogni cliente, utente o azienda ogni tipo di informazione richiesta dalle istituzioni. Se sarà il caso verranno combattute anche battaglie legali per difendere questo diritto.

Non c'è che dire è una dura presa di posizione che potrebbe avere conseguenze positive sull'intero mercato.