Microsoft risponde alle accuse dell'UE

Microsoft risponde alle accuse dell'Unione Europea e si dichiara disposta a collaborare, ancora una volta

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a cura di Manolo De Agostini

Dopo un periodo di relativa calma piatta tra Microsoft e l'Unione Europea, ieri vi è stata l'ennesima evoluzione della vicenda antitrust. L'UE ha accusato Microsoft di non aver adempiuto alle decisioni imposte nel lontano 2004, prese per salvaguardare la libera concorrenza. Microsoft ha ora un mese di tempo per rispondere concretamente, presentando la documentazione necessaria, più completa di quella fornita precedentemente, salvo una multa di 3 milioni di euro al giorno a partire dall'agosto del 2006.

Come abbiamo detto le parole dell'Unione Europea sono arrivate come un fulmine a ciel sereno, scatenando ovvie reazioni in casa Microsoft. Il Consigliere Generale Brad Smith ha dichiarato che potrà rispondere più chiaramente solo quando l'azienda sarà in possesso delle motivazioni che hanno spinto l'UE a ritenere non sufficiente un lavoro di "tre anni e di diverse milioni di dollari".

Tuttavia su qualche punto Smith si è sbilanciato, affermando che Microsoft fornisce il licenza tecnologie a terzi con un valore inferiore del 30% rispetto a quello di mercato. Bruxelles la pensa diversamente.

L'azienda è stata inoltre accusata di mancata innovazione, ma Smith rigetta totalmente al mittente quest'accusa, affermando che attualmente sono stati registrati oltre 36 brevetti e altri 37 sarebbero in via di registrazione (tra Stati Uniti ed Europa). La Commissione vorrebbe che tali proprietà intellettuali siano condivise gratuitamente, ma su questo Microsoft è stata categorica: non è possibile. D'altronde perchè investire e poi "regalare"?

Brad Smith conclude dichiarando che l'azienda è disposta a licenziare le sue tecnologie, tanto che in questo momento sono già attive trattative in proposito.