Microsoft-Skype, 5 mesi per suggellare le nozze

Oggi si è completata finalmente l'acquisizione di Skype da parte di Microsoft per 8,5 miliardi di dollari. Tutta la parte burocratica, finanziaria e antitrust è stata affrontata e risolta. Adesso non resta che assistere alla totale integrazione di Skype nei prodotti Microsoft.

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a cura di Dario D'Elia

Oggi si è completata definitivamente l'acquisizione di Skype da parte di Microsoft. Dopo cinque mesi di dettagli burocratici, valutazioni antitrust e transazioni finanziarie ecco finalmente l'ultimo capitolo della vicenda. Quel che conta è che il colosso di Redmond è stato alleggerito di 8,5 miliardi di dollari, ma rischia di mettere una sicura ipoteca sul destino del VoIP mondiale.

Skype-Microsoft

"Skype è un prodotto fenomenale ed è un marchio amato da centinaia di milioni di persone in tutto il mondo. Siamo ansiosi di lavorare con il loro team per creare nuove modalità per rimanere in contatto con familiari, amici, clienti e colleghi. Sempre e ovunque", aveva dichiarato l'AD di Microsoft Steve Ballmer a poche ore dallo storico annuncio.

Confermate le scelte della prima ora: Skype opererà come divisione autonoma, e farà riferimento al suo storico AD Tony Bates – che riporterà poi a Ballmer. Catena di comando ridotta insomma, quasi a ricordare l'importanza di non sbagliare neanche una mossa.

Per il momento non sono previste grandi rivoluzioni. Skype continuerà a offrire i suoi servizi, e semplicemente saranno favorite le integrazioni nei prodotti Microsoft – si pensi a Xbox, Windows Phone, Windows 8, Windows Live Messenger, etc.

"Mettendo insieme il meglio di Microsoft e il meglio di Skype, ci siamo impegnati a collegare consumatori e aziende di tutto il mondo in modo nuovo. Insieme, saremo in grado di accelerare l'obiettivo di raggiungere 1 miliardo di utenti ogni giorno", ha già sottolineato Bates.

"L'acquisizione rimane sotto esame in alcuni paesi e sarà completata in quelli dove tali verifiche si sono chiuse", conclude il comunicato di Microsoft. Stati Uniti e Unione Europea hanno già dato l'ok.