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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Microsoft ha annunciato il varo di una nuova policy per la gestione delle licenze relative alle proprie tecnologie. Frutto di un confronto con le altre aziende di settore, il big di Redmond sostiene che questa nuova strategia le permetterà di aumentare l'interoperabilità con le tecnologie di terze parti e di estendere il numero di licenze libere da royalty destinate alla comunità accademica.

Da anni Microsoft concede licenze limitate confinate a certi ambienti di sviluppo e, nel tempo, ha sottoscritto accordi reciproci di licenza prevalentemente con i leader settore. Il colosso afferma che la sua nuova politica di licensing permetterà ora anche alle aziende più piccole e ad altri soggetti di ottenere l'accesso alle sue tecnologie. Una mossa che, visto il rilievo di mercato dei prodotti del big di Redmond, potrebbe dare nuovo dinamismo al comparto del software. Novità delle quali l'azienda ha bisogno non solo per tenere meglio il polso del settore ma anche per contrastare l'avanzata delle piattaforme alternative. "L'accesso e lo scambio di tecnologie protette come proprietà intellettuale sono essenziali alla crescita e allo sviluppo del settore IT nel suo complesso" - ha peraltro dichiarato Marshall Phelps, corporate vice president e deputy general counsel di Microsoft, che si occupa della gestione della proprietà intellettuale Microsoft e delle richieste di accesso alla stessa.

Ed è in questo quadro che Microsoft ha definito dei programmi di licenza sia esenti da royalty che soggetti a royalty sulle basi di quanto previsto dalle normative di settore.

Un esempio della nuova apertura di Microsoft è la disponibilità, recentemente annunciata, di un programma di licenze royalty-free per gli schemi XML di Office 2003.

Microsoft ha inoltre annunciato la disponibilità di due nuovi programmi di licenza, rispettivamente per la tecnologia ClearType e per il file system File Allocation Table (FAT): i primi licenziatari sono, rispettivamente, lo sviluppatore di tecnologie legate ai font Agfa Monotype e il produttore di schede di memoria flash Lexar Media.

La tecnologia ClearType consente di migliorare la lettura del testo digitale sugli schermi a cristalli liquidi, mentre il file system FAT è un diffuso formato usato per l’archiviazione e l’interscambio di contenuti tra computer e dispositivi digitali.

"Gli accordi siglati con Agfa Monotype e Lexar Media, così come il lavoro svolto con la comunità accademica e le organizzazioni di settore - ha concluso Phelps - testimoniano la nostra volontà di intensificare i rapporti di collaborazione nell'ambito della vasta e innovativa industria dell’IT. Siamo aperti a nuove opportunità di business e vogliamo creare condizioni vincenti per noi e le aziende del settore".