Microsoft starebbe valutando la possibilità di realizzare un sito di e-commerce simile a quello di Amazon. Secondo più fonti, vicine al Wall Street Journal, il colosso di Redmond avrebbe avviato un confronto con rivenditori e aziende tecnologiche per saggiare il terreno. Le aree merceologiche inizialmente sarebbero per lo più legate al mondo PC, notebook, tablet e videoludico. Per altro vi sarebbe sul piatto anche la possibilità che Microsoft possa offrire sconti speciali sui prodotti delle aziende che pubblicizzano su Bing. Una sorta di scambio commerciale.
Il progetto sembrerebbe avere come nome in codice "Brazil", e la mente non può che correre veloce all'angosciante capolavoro di Terry Gilliam. Forse Microsoft si promette di salvarci da qualche realtà online angosciante.
Poi ne faranno la versione online
"Il Progetto Brazil era un incubatore per consentire un modello di commercio più diretto tra i clienti e i marchi nonché i venditori", aveva dichiarato tempo fa un portavoce di Microsoft. "Continuiamo a essere coinvolti nella ricerca di nuovi e differenziati modi per rendere l'e-commerce e la pubblicità online più ricchi e funzionali".
L'idea di Microsoft, a prescindere dal concetto di Brazil, è quella di completare la sua offerta con una vetrina organica. Un negozio online che venda computer, tablet e smartphone con Windows, giochi Xbox, e ogni altro prodotto che possa aver senso per il core business aziendale.
Brazil (1985 - Terry Gilliam)
In fondo perché rinunciare a una quota del mercato e-commerce statunitense che ormai vale circa 226 miliardi di dollari; Amazon ne detiene il 26%, forse c'è spazio per qualche altro protagonista.
Microsoft ha un grande potenziale e-commerce ma non dovrebbe sottovalutare tutti i dettagli che hanno reso grande il progetto Amazon. Il colosso di Seattle, come ribadiscono sempre i suoi dirigenti, offre (idealmente) ciò che la gente desidera. Si può dire lo stesso della vecchia azienda fondata da Gates?