Ministero bucato, Anonymous pubblica le fatture

Il noto gruppo di hacker Anonymous ha hackerato in queste ore il Ministero degli Esteri, mettendo online un file Excel con rendiconti e indirizzi email.

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a cura di Alessandro Crea

Quello portato a termine in queste ore dal noto gruppo di hacker Anonymous è un colpo davvero importante. Come annunciato infatti sulle pagine del sito Cyberguerrilla, la compagine italiana del gruppo è riuscita ad infiltrarsi nei server del ministero degli Esteri, rubando dati preziosi, che ha reso disponibili online, in un semplice file Excel. Sopra ci sono email e rimborsi spese, ma anche nomi e cognomi del personale di ambasciate e consolati, con relativi soldi sborsati, le cifre pagate per le consulenze, nonché le fatture e i contratti a trattativa privata stipulati con molte aziende, dal 2012 fino ad oggi, per un importo di diversi milioni di euro.  

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Il gruppo, che ha già dichiarato che presto metterà online altri dati, sembra aver sfruttato una vulnerabilità del sistema Joomla. I documenti invece dopo un primo riscontro tecnico, sembrano essere risultati autentici. L'attacco mirerebbe a far conoscere agli italiani le spese, considerate "folli", del nostro Governo. "Vi divertite, noi paghiamo" si legge nel manifesto online "Nel frattempo vogliate gradire la pubblicazione senza censura di parte dei dati sottratti dai vostri preziosi sistemi informatici".

Dal canto suo il Ministero per il momento si è limitato a un laconico comunicato stampa in cui si parla di "tentativo di attacco", a seguito del quale sarebbe già stata sporta regolare denuncia, con conseguente inizio delle indagini. "Si auspica che al più presto la procura possa far luce su quanto accaduto e, per agevolare questo scopo, i tecnici del Ministero sono al lavoro per garantire tutto il supporto possibile", si legge nella nota stampa, che poi chiarisce: "Ogni fattura della Farnesina è regolarmente vistata dalla Ragioneria ed è conforme a soddisfare le legittime esigenze di funzionamento dell'amministrazione".

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Secondo Repubblica, da un primo controllo online sul sito HaveIBeenPwned, dove chiunque può controllare se dei dati che lo riguardano sono stati diffusi online, molti degli account diffusi sembrano essere già stati hackerati in passato, il che farebbe presupporre la diffusione di data breach vecchi, come ha spiegato Repubblica un esperto di sicurezza informatica. 


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Se volete saperne di più su uno dei più ineffabili gruppi hacker del mondo potete leggere I Mille Volti di Anonymous - La vera storia del gruppo hacker più provocatorio del mondo.