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a cura di Elena Re Garbagnati

PROSPECT è uno strumento per accedere e valutare le potenziali risorse sulla Luna. I risultati dei suoi esperimenti serviranno a preparare le tecnologie che potrebbero essere utilizzate in futuro per estrarre queste risorse. Il principio di partenza, infatti, è che i  materiali presenti sulla superficie della Luna potrebbero costituire risorse preziose a supporto del future missioni esplorative, e per quello che sappiamo oggi questo dovrebbe essere particolarmente vero nei pressi dei poli lunari.

PERSPECT trapano Crediti Leonardo

PERSPECT ProSEED. Crediti: Leonardo

Lo strumento principale di PROSPECT è il trapano ProSEED (PROSPECT Sample Excavation and Extraction Device), che ha il compito di perforare la superficie a una profondità di almeno un metro ed estrarre campioni. Quello che ci si aspetta è che estragga acqua ghiacciata e altre sostanze chimiche che potrebbero essere rimaste intrappolate alle temperature estremamente basse di quella zona: mediamente -150 ° C sotto la superficie, in alcune aree  anche  sotto ai -200 ° C. Da notare che PROSPECT è in grado di catturare particelle del vento solare presenti nella regolite, insieme ad altri eventuali materiali.

Un motivo di orgoglio per noi italiani è che il trapano di PROSPECT è realizzato dall'italiana Leonardo.

Laboratorio chimico 2 Crediti Open University, UK

Laboratorio chimico PERSPECT ProSPA. Crediti: Open University

Una volta prelevati, i campioni verranno trasferiti in un laboratorio chimico ProSPA (PROSPECT Sample Processing and Analysis), dove verranno riscaldati per estrarre le sostanze volatili intrappolate dal freddo e identificarne sia la natura, sia la quantità in cui sono disponibili. I processi termochimici, a temperature fino a 1000° C, possono essere impiegati anche per estrarre ulteriori sostanze, compreso l'ossigeno. Il laboratorio chimico ProSPA è opera dell'inglese Open University.

È bene ricordare che una sostanza volatile è una sostanza che cambia facilmente stato da solido o liquido a vapore. Da una parte sappiamo che le sostanze volatili intrappolate ai poli lunari potrebbero essere potenziali risorse per l'esplorazione umana, dall'altra non ne conosciamo le origini, la distribuzione, l'abbondanza e l'estraibilità, e questo esperimento potrebbe dissipare più d'uno di questi dubbi. Non a caso nel laboratorio chimico sono presenti anche gli strumenti necessari per caratterizzare gli isotopi e cercare di stabilirne le origini (e di conseguenza formulare ipotesi di come siano arrivati sulla Luna). Non ultimo, i processi termochimici costituiranno un test per verificare il da farsi per estrarre le risorse in futuro.