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a cura di Elena Re Garbagnati

Dopo 11 anni di onorato servizio la missione NASA Dawn sta volgendo al termine. Per chi non ricorda, parliamo della missione che ha esplorato il pianeta nano Cerere e  Vesta, uno dei più grandi oggetti della fascia principale degli asteroidi tra Marte e Giove. Ha messo a segno importanti scoperte nell'ambito della scienza planetaria, e inviato a Terra immagini mozzafiato.

La missione di Dawn è stata estesa più volte, ma ora bisogna rinunciare a questa importante risorsa, perché il veicolo spaziale sta per esaurire il combustibile, l'idrazina. Quando questo accadrà - molto probabilmente tra settembre e ottobre - Dawn perderà la sua capacità di comunicare con la Terra. Rimarrà in orbita intorno a Cerere per decenni, in assoluto silenzio.

Il cratere Kupalo

Cerere, il cratere Kupalo

Lori Glaze, direttore della Divisione Planetary Science presso la sede di Washington, ha spiegato che  "sarà triste vedere Dawn uscire dalla nostra famiglia di missioni attive, ma siamo orgogliosi dei suoi numerosi successi [...] è stato il primo veicolo spaziale a visitare e orbitare attorno a due destinazioni extraterrestri durante un'unica missione, e i risultati scientifici e ingegneristici ottenuti con Dawn resteranno a lungo nella storia".

Marc Rayman del JPL ricorda che "Dawn ha esplorato due degli ultimi mondi inesplorati nel Sistema Solare, ci ha mostrato mondi alieni che, per due secoli, sono stati solo punti di luce tra le stelle. E ha prodotto ritratti ricchi di dettagli, rivelando paesaggi esotici e misteriosi diversi da qualsiasi cosa che abbiamo mai visto".

Una delle peculiarità della sonda NASA Dawn è la propulsione ionica, un sistema di propulsione estremamente efficiente, che ha dimostrato la sua utilità per altre missioni con più destinazioni come obiettivi. È grazie alla propulsione ionica se Dawn ha raggiunto Vesta nel 2011, lo ha studiato per 14 mesi in orbita per poi, dal 2012, ha volato attraverso la fascia degli asteroidi per più di due anni fino a raggiungere il pianeta nano Cerere, dove ha raccolto dati fin dal 2015.

Pianeta nano Cerere

Pianeta nano Cerere

Se vi state chiedendo perché Vesta e Cerere, la risposta è che secondo gli scienziati funzionano come capsule del tempo, superstiti intatti della prima parte della storia dell'universo. "Vesta e Cerere raccontano come e dove si sono formati e come si sono evoluti - una storia di magmi infuocati che ha portato alla formazione della rocciosa Vesta, e una più fresca e ricca di acqua che ha portato alla formazione all'antico mondo oceanico di Cerere" ha spiegato Carol Raymond del JPL. Informazioni che "costituiscono un tesoro capace in futuro di aiutarci a comprendere la nascita e l'evoluzione di altri corpi nel Sistema Solare".

Finora Dawn non ha mai smesso di scattare e inviare a Terra immagini ad alta risoluzione e informazioni scientifiche: quasi una volta al giorno ha sorvolato Cerere (e continuerà a farlo fino a quando riuscirà a comunicare) raccogliendo dati preziosi. Quando l'idrazina si esaurirà i propulsori che controllano il suo orientamento si spegneranno e così anche le comunicazioni.

acqua su Cerere

Acqua su Cerere

A differenza di Cassini e di altre missioni che orbitano attorno a pianeti che ospitano potenziali forme di vita (le lune di Saturno e di Giove per esempio), non sarà necessario fare che Dawn si distrugga con uno schianto poiché Cerere non ha condizioni di interesse scientifico in tal senso, quindi non sarà attivato alcun protocollo di protezione planetaria. Dawn rimarrà in un'orbita attorno a Cerere che non dovrebbe farla schiantare almeno per 20 anni, e probabilmente di più. Noi però non sapremo più nulla del destino di quello che resterà nello Spazio come "un monumento inerte, celeste, alla creatività e all'ingegno umano" come l'ha definita Rayman.


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