Mister Agenda Digitale consegna il compitino sul broadband

Stamane a Palazzo Chigi è stato presentato l'atteso rapporto di consulenza per la banda larga in Italia. Contiene una serie di raccomandazioni per rispettare gli impegni della Digital Agenda.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Il Rapporto Caio sulla banda larga è stato ufficialmente svelato a Palazzo Chigi. "Raggiungere gli obbiettivi Europei 2020 della banda larga in Italia: prospettive e sfide" è stato illustrato dal commissario di Governo per l'Agenda Digitale, Francesco Caio, da Gérard Pogorel, professore emerito dell’Università ParisTech di Parigi e da Scott Marcus, già advisor della Federal Communication Commission.

Le 80 pagine del documento non sono molto avvincenti: facile addormentarsi anche se sono ben in evidenza 21 raccomandazione per rispettare gli impegni dell'Agenda Europea. Com'è risaputo Bruxelles ci chiedeva di fornire servizi banda larga di base a tutta la popolazione entro il 2013 (siamo al 98,4%), 30 Mbit a tutti entro il 2020 (saremo al 50% entro il 2016/2017) e 100 Mbit al 50% della popolazione entro il 2020 (siamo al 2%).

Francesco Caio

A dire la verità volendo fare le pulci al documento bisognerebbe ricordare che quelle 2 milioni di linee sotto la soglia dei 2 Mbit rientrano in una stima non troppo rigorosa. In molti paesi europei si intende una connessione di base con prestazioni ben più elevate.

In ogni caso, se i traguardi sono ben chiari il resto è tutto da inventare. O meglio il Governo dovrebbe vigilare sugli investimenti degli operatori, agevolare il coordinamento per lo sviluppo e favorire l'implementazione del fiber-to-the cabinet nonché le tecnologie wireless broadband.

"C'è bisogno di una forte accelerazione da parte dei privati e del pubblico", ha ricordato il presidente del Consiglio, Enrico Letta. "I privati devono fare gli investimenti, il pubblico deve costruire una matrice di impegni vincolanti e di obiettivi […] o non ce la facciamo ad arrivare al 2020 a stare al passo con l'Europa".

Secondo Francesco Caio i piani analizzati "giustificano un cauto ottimismo sullo sviluppo e penetrazione della banda larga e ultra larga in Italia". La differenza sostanziale rispetto al passato è che tutto è in attuazione.

Rimangono però delle criticità:

  • Non vi sono piani operativi di dettaglio per superare il 50% della copertura delle linee con servizi a banda larga e ultra larga, anche se alcuni gestori hanno piani preliminari per raggiungere il 70% al 2020.
  • L'Obiettivo 3 dell'Agenda Digitale UE (50% penetrazione 100Mbps al 2020) è una combinazione di sviluppo di piani realizzativi e crescita della domanda. I piani degli operatori attualmente non prendono servizi a 100Mbps. Se i piani Fiber-to-the-cabinet illustrati saranno realizzati secondo quanto previsto, è ragionevole ipotizzare che nelle aree a più alta densità la banda disponibile possa raggiungere i 60-70 Mbps circa. Il raggiungimento di questo obiettivo richiederà iniziative e monitoraggio anche sul fronte della domanda .
  • In assenza di un forte, sostenuto e continuo impegno del Governo italiano, gli obiettivi DAE non saranno completamente raggiunti. Pertanto si raccomanda che il Governo affronti questi punti aperti, nel rispetto delle sue responsabilità istituzionali, e nel rispetto delle competenze e indipendenza dell’EU e delle Autorità di Regolamentazione (AGCOM e Antitrust).

Ecco quindi la ricetta consigliata:

  • Monitoraggio dei piani degli operatori, degli investimenti messi in campo e della copertura raggiunta anche per eventuali interventi correttivi
  • Utilizzo dei Fondi Strutturali EU per assicurare a tutta la popolazione l’accesso alla rete a 30 Mbps entro il 2020 considerando un approccio bilanciato tra risorse infrastrutturali fisse, mobili, fisse wireless e anche satellitari. A questo fine si raccomanda lo sviluppo di un Piano Nazionale che in coordinamento con le Regioni permetta di avere l’accesso a questi fondi.
  • Misure per ottimizzare gli investimenti, comprese la promozione della condivisione di investimenti infrastrutturali nel rispetto delle norme per gli aiuti di Stato e della concorrenza, fissati dalla EU, e iniziative per aumentare la disponibilità di spettro radio e l’efficienza del suo impiego
  • Misure per intervenire sul ritardo della domanda per i servizi a banda larga in Italia, considerando i programmi di alfabetizzazione digitale dell’Agenda Digitale Italiana.