Misurato l'impatto di una ricerca Google

Un ricercatore di Harward ha calcolato l'impatto ambientale di una ricerca su Google, che si aggiunge alle molte valutazioni sull'impatto di rete e computer.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Alex Wissner-Gross, fisico dell’università di Harvard, sostiene che una ricerca su Google produce 7g di Co2 equivalente. Preparare una tazza di tè, invece, ne produce circa 15.

Questo basta al ricercatore per affermare che usare Google ha "un rilevante impatto ambientale".

Da parte sua Google non si sbottona, ma Wissner-Gross fa notare che le sue ricerche sono ottimizzate per essere veloci, non per consumare poca energia. Ogni ricerca, infatti, attiva diversi server, in gara tra di loro.

Wissner-Gross ha aperto il sito www.CO2stats.com, per diffondere le proprie ricerche. Qui potete anche trovare il suo studio sull'impatto di un individuo che usa la rete: per esempio, guardare una pagina web genera 0.02 grammi di Co2 equivalente al secondo, che però possono arrivare a 0.2 grammi/sec per pagine complesse, con video e animazioni.

 

Wissner-Gross non è solo: anche John Buckley di carbonfootprint.com, si è occupato di Google, ottenendo risultati simili. O ancora Nicholas Carr, che ha calcolato il consumo medio di un avatar su Second Life: circa 1752 Kw all'anno, più o meno quanto un abitante del Brasile.

Insomma, l'energia richiesta dal settore IT è in continua crescita, e l'introduzione di componenti più efficienti e a basso consumo non sembra aiutare molto.

L'importante, però, è un po' di coscienza: se usate la rete per fare spese, invece di prendere l'auto e andare in negozio, avete certamente ridotto l'impatto ambientale del vostro acquisto.

Se però il vostro PC aggiunge semplicemente consumi, allora le cose sono diverse: pensate a blog, Facebook, Twitter e simili.  Tutte attività che non ne sostituiscono una "nel mondo reale", ma si aggiungono a quelle esistenti.

L'impatto ambientale di computer e Internet è tale che Gartner stima che sia equivalente a quello prodotto dalle compagnie aeree, vale a dire circa il 2% del totale.

Più cresce la rete, insomma, più cresce l'impatto ambientale di ogni utente online. Forse è il caso di pensarci, quando si pensa a pannelli solari, auto elettriche e riciclo dell'acqua.