#ModemLibero, la battaglia contro i provider entra nel vivo

Il deputato Ivan Catalano prosegue la sua battaglia per il modem libero e consentire ai consumatori di poter scegliere i prodotti che desiderano senza restrizioni.

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a cura di Dario D'Elia

Prosegue la battaglia del deputato Ivan Catalano (Civici Innovatori) sul fronte del #ModemLibero. Com'è risaputo la maggior parte dei provider Internet obbligano all'impiego di modem e router "proprietari" limitando fortemente le libertà degli utenti.Se da una parte alcuni concedono le specifiche che abilitano almeno la navigazione online con altri prodotti, è piuttosto diffusa la prassi di non divulgare quelle per consentire le telefonate residenziali.

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"Dopo aver fatto ben 2 interpellanze al governo, ottenendo l'impegno sul tema, ho deciso di depositare, il 27 giugno, un emendamento al testo della Legge Europea 2017 (A.C. 4505), canale con il quale il parlamento modifica, su impulso del Governo, il proprio ordinamento in seguito delle infrazioni europee", scrive Catalano sulla sua pagina Web.

L'idea è quella di rendere più rigida l'interpretazione del regolamento UE, lasciando ai consumatori totale libertà di scelta. I provider tendono ad approfittare dell'unico spiraglio che lascia la norma, ovvero la possibilità di obbligare all'impiego di router proprietari nel caso in cui il servizio potrebbe risentirne nella qualità finale offerta. Oggetto di dibattito poi le differenze tra "terminale di rete" e "apparati".

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Il deputato Catalano aveva suggerito un potere sanzionatorio per l'AGCOM calcolato su base percentuale del fatturato, ma la proposta emendativa presentata dal Governo il 5 luglio mantiene inalterata la modalità usata fino a oggi.

"Durante la discussione in commissione trasporti del 4 luglio, ho fatto presente le diversità tra le due proposte e come la mia sia più a tutela degli utenti, perché è fortemente deterrente, agendo sulla sanzione proporzionandola al fatturato", spiega il deputato.

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"Entrambe le due soluzioni hanno avuto parere favorevole da parte della commissione trasporti. Il giorno dopo, il 5 luglio, la commissione decide di esprimere parere favorevole su entrambe le soluzioni. Lo stesso giorno si è tenuta la votazione nella commissione politiche europee. Nonostante io abbia sostenuto la mia tesi, è stata approvata la proposta del Governo".

"Il risultato politico ottenuto è parziale. Il Governo ha mantenuto l'impegno, ma l'impianto sanzionatorio non è soddisfacente. Continuerò il mio lavoro in aula".


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