Monopolio Telecom anche con lo scorporo della rete

L'esperto TLC Franco Morganti sostiene che il vectoring metta a rischio la competizione, anche se Telecom dovesse procedere con lo scorporo della rete. Il problema è che con il Vdsl2 i doppini appartenenti allo stesso cavo devono fare riferimento alla stessa DSLAM.

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a cura di Dario D'Elia

Lo scorporo della rete Telecom Italia dai servizi è una buona notizia perché con il vectoring si rischia un nuovo monopolio. Questa in sintesi l'opinione di Franco Morganti, esperto di TLC con un passato in Enel e Wind; oggi vicepresidente dell’International Institute of Communications. Da settimane si parla della possibilità per Telecom di "cedere" l'infrastruttura di rete dando vita a una NewCo con partecipazioni di varia entità finanziaria. Ebbene, per l'incumbent vi sarebbero vantaggi finanziari, conseguente riduzione del debito e possibilità per i soci della holding Telco (Mediobanca, Assicurazioni Generali, Intesa Sanpaolo e Telefónica) di diminuire il proprio impegno.

"Vorrei che fosse scorporata l’intera rete. Ma mi rendo conto che questa incorpora tanti apparati essenziali per l’attività commerciale. L’idea ragionevole allora è scorporarla dalla centrale in poi: l’ultimo miglio. Tanto, nelle lunghe distanze ormai gli operatori si sono fatti le proprie reti", ha confermato Morganti nell'intervista rilasciata al Corriere delle Comunicazioni.

Fibra

Certamente lo scorporo non potrà mai risolvere tutto, anche perché il cosiddetto vectoring non consente di dare in gestione l'ultimo miglio. Com'è risaputo il Vdsl2 è una tecnologia che sfrutta le connessioni in rame che dagli appartamenti arrivano alle cabine di zona - dove sono montati i DSLAM. Con la presenza di reti in fibra dalle cabine alle centrali si possono ottenere circa 30 mbit/s in download e 3 mbit/s in upload. Il problema è che tutti i doppini appartenenti allo stesso cavo devono fare riferimento alla stessa DSLAM.

Quindi sarà importante capire quali saranno le scelta della NewCo. "Bisogna vedere chi comanda dopo lo scorporo. Bernabè insiste per avere il 51%. Va bene, ma l’importante è che su certe decisioni ci sia una maggioranza qualificata. Per esempio su quali nuove tecnologie adottare: Fiber to the home o Vdsl2", ha aggiunto l'esperto.

Oggi Telecom pensa al Vdsl2 (vectoring) perché l'Unione Europea ha posto degli obiettivi di copertura a breve termine, ma se lo scenario dovesse cambiare potrebbe diversificare la sua strategia. "Nel lungo periodo ci sarà bisogno di un 1 Gb e lo puoi dare solo con FTTH (Fiber-to-the-home). Allora, se in una società scorporata servirà una maggioranza qualificata per queste decisioni, buonanotte al vectoring. I tecnologi la pensano come me. Stefano Pileri se n’è andato da TI perché l’azienda, con il vectoring, stava prendendo una decisione non difendibile tecnologicamente", ha concluso Morganti.

In fondo tutti gli operatori alternativi sono della stessa tesi. Non a caso ieri l'AD di Vodafone, Vittorio Colao, ha ribadito il concetto. "Gli operatori di Tlc devono poter replicare l'offerta di servizi del monopolista. Serve una competizione sostenibile: condividiamo l'esigenza espressa dal Commissario Ue Neelie Kroes di maggiori investimenti, ma sosteniamo anche il bisogno di maggiore competizione. Deve essere garantita la possibilità di competere sulla base dell'offerta wholesale e dell'Equivalence of Inputs cioè tutti gli operatori devono avere a disposizione dal monopolista gli stessi elementi per replicare l'offerta di servizi".

I cosiddetti OLO sono pronti a investire per la NGN ma a patto che sia prevista equità nel settore.