Musica pirata in streaming nei negozi italiani: 643.060 file sequestrati

I Militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Venezia hanno individuato a Rovigo un provider musicale pirata. Forniva servizi streaming a 634 negozi.

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a cura di Dario D'Elia

Professione: Music Provider pirata. Un imprenditore di Rovigo aveva creato una società specializzata nel creare e fornire palinsesti musicali personalizzati destinati alle attività commerciali.

Mercoledì i Militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Venezia hanno dato esecuzione ad una perquisizione nei locali dello specialista sequestrando 643.060 file musicali in formato elettronico non in regola con il diritto d'autore, derivanti da un repertorio musicale composto da 17.380 brani.

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"I Finanzieri hanno appurato che il Music Provider, in violazione della Legge 633/1941, riproduceva, per la successiva trasmissione e/o diffusione, brani musicali registrati preventivamente su un server remoto ubicato in Italia", si legge sulla nota ufficiale FIMI.

Il servizio di "Radio in Store" per gli esercizi commerciali era offerto a 634 punti vendita dislocati su tutto il territorio nazionale, talvolta riconducibili a noti marchi e catene di distribuzione. Per altro 533 punti vendita sono risultati privi di licenza per i diritti connessi (S.C.F.) e 228 punti vendita privi di licenza S.I.A.E. Fra le attività del provider anche lo sviluppo software per 40 applicazioni Web Radio.

Le indagini della Guardia di Finanza di Venezia, coordinate dalla Procura della Repubblica di Rovigo, traggono origine da un'analisi online ed in particolare da un meticoloso monitoraggio dell'App Store, che ha portato alla luce un numero considerevole di applicazioni web radio, riconducibili ad un unico sviluppatore.

L'imprenditore di Rovigo dovrà pagare una sanzione amministrava per un importo di 11.500 euro, oltre che affrontare un processo per violazioni alla normativa sul diritto d'autore.