Navigatori GPS per auto che sbagliano di un solo metro

Un gruppo di ricercatori dell'Universidad Carlos III de Madrid ha sviluppato un sistema capace di migliorare l'accuratezza dei navigatori GPS. Grazie a un pacchetto di sensori integrabili sull'auto è possibile ridurre il margine di errore a un metro.

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a cura di Dario D'Elia

I navigatori satellitari potranno godere di un'accuratezza di 1 metro grazie a un nuovo sistema sviluppato da un gruppo di ricercatori dell'Universidad Carlos III de Madrid. Attualmente i prodotti di mercato, nella migliore delle ipotesi, sbagliano mediamente di circa 15 metri. Quando il segnale satellitare deve raggiungere ambienti metropolitani o densi di palazzi l'errore può arrivare anche a 50 metri.

"Abbiamo lavorato per migliorare tra il 50% e il 90% la determinazione della posizione di un veicolo nei casi critici", ha spiegato il ricercatore David Martín. "Il tutto in relazione al livello di degradazione del segnale e al tempo che penalizza la degradazione sul ricevitore GPS".

GPS 

Secondo il team spagnolo è sufficiente dotare l'auto di una piccola unità aggiuntiva. In pratica Grupo de Inteligencia Aplicada Artificial e dal Laboratorio de Sistemas Inteligentes hanno affiancato a un GPS una semplice Inertial Measurement Unit (IMU).

Nel dettaglio hanno usato tre accelerometri e tre giroscopi per misurare le variazioni di velocità e manovra del veicolo. Dopodiché ogni dato viene elaborato da un computer che grazie a un algoritmo (Unscented Kalman Filter), capace di calcolare ed eliminare le deviazioni causate dalla degradazione del segnale, riduce al minimo ogni errore.

Il problema più grave in assoluto comunque rimane quello della perdita di segnale. "Questo succede continuamente, ma i ricevitori presenti sul mercato risolvono parzialmente la cosa affidandosi alle mappe urbane che tentano di posizionare il veicolo in un punto approssimativo", ha aggiunto Martín. "Questi dispositivi possono indicare approssimativamente all'automobilista dove si trova ma non possono essere usati come risorsa informatica per un Sistema di Traporto Intelligente".

Il prototipo spagnolo funziona egregiamente e quindi non resta che attendere l'eventuale interesse degli operatori del mercato automotive. Il team di ricerca è comunque già al lavoro su un altro progetto: il porting di questa tecnologia su smartphone. In fondo tutti i sensori di cui si ha bisogno sono già presenti, non resta che mettere a punto il software.