Nel grande circo delle specifiche tecniche
Quando si confrontano i contrasti le cose si complicano, infatti esistono tanti differenti modi di misurarlo quanti sono i produttori! Ciò nonostante, si può fare una grossa distinzione tra contrasto "statico" e contrasto "dinamico". Il primo rappresenta il rapporto tra la luminosità di un'immagine bianca e la luminosità di un'immagine nera, visualizzate in successione a schermo. È il metodo classico di misura ed ha un valore compreso in genere tra 800:1 e 1600:1. Il secondo metodo invece è basato su un particolare artificio dei televisori, che consiste nel diminuire la luminosità del pannello, quando l'immagine è nera, e nell'aumentare la retroilluminazione quando l'immagine è bianca. Il vantaggio per le aziende è evidente, visto che così dichiarare contrasti compresi tra 10000:1 e 50000:1.
Questi numeri sono tanto impressionanti quanto inutili, poiché la reale percezione del contrasto si ha sulla stessa immagine. Detto in altri termini, per avere un buon contrasto, un televisore deve essere in grado di visualizzare sulla stessa immagine dei colori chiari molto luminosi ed un nero molto profondo. Sfortunatamente, nessuna misura di contrasto tiene conto di questo.
Per i televisori al plasma, i cui contrasti dichiarati sono, solitamente, di 10000:1, la cosa si fa ancor più delicata. I contrasti sono reali si misurano nel buio più assoluto, ma il contrasto tende a diminuire alla luce del giorno, a causa dei riflessi a schermo. È comunque possibile valutare questa perdita di contrasto nei grandi magazzini, in cui i televisori sono esposti ad una luce molto intensa.