Netflix con le pattine in Francia: possiamo entrare?

Gli alti dirigenti di Netflix hanno incontrato lo staff di Hollande per capire tutte le implicazioni legali riguardanti un possibile sbarco sul mercato. Tante le domande: dalla fiscalità alla gestione delle licenze.

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a cura di Dario D'Elia

Netflix starebbe per sbarcare anche in Francia, dopo Regno Unito, Irlanda, Svezia, Danimarca, Norvegia, Finlandia e Olanda. Il colosso dello streaming statunitense, che ha sbaragliato Blockbuster, qualche giorno fa ha bussato all'Eliseo. Alti dirigenti hanno incontrato lo staff di Hollande per discutere dell'entrata sul mercato francese.

Al centro della questione (si suppone) il problema delle condizioni legali che potrebbero essere imposte, soprattutto considerando l'irrigidimenti dei regolamenti su fisco, copyright e privacy. Senza contare gli internet service provider, che vorrebbero l'introduzione di una tassazione per tutti i fornitori di contenuti e servizi statunitensi.

Netflix

Netflix oggi offre abbonamenti mensili che consentono di guardare film e telefilm via Internet attraverso TV, tablet e smartphone. Come reagirebbe la lobby cinematografica francese? Il sistema che gestisce il rilascio dei film nelle sale, in televisione e in DVD è piuttosto complesso, e tendenzialmente a favore dell'industria del cinema nazionale. Inoltre esiste una norma che non consentirebbe la disponibilità dei titoli cinematografici su Internet (on-demand) prima di tre anni dal debutto nelle sale cinematografiche. Il noleggio invece tramite decoder abbassa la soglia a 4 mesi dalla premier.

Insomma, è una questione delicata che riguarda anche il tema della pirateria. La mancanza di servizi online legali stimola nel pubblico la ricerca di vie alternative. Dopodiché non c'è da stupirsi se in Italia gli americani non si siano ancora fatti vivi: abbiamo gravi ritardi infrastrutturali. Forse tra qualche anno la situazione migliorerà: sempre che l'Agenda Digitale venga sbloccata.