Netflix in Italia grazie a Telecom? Primo incontro informale

L'AD di Telecom Italia probabilmente incontrerà a ottobre il gran capo di Netflix durante l'FT-ETNO Summit 2014. Secondo La Stampa è previsto un confronto sull'eventuale sbarco del servizio in Italia.

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a cura di Dario D'Elia

Netflix potrebbe sbarcare in Italia grazie a un accordo con Telecom Italia. È questa la news bomba comparsa stamani sul quotidiano La Stampa. Galeotto potrebbe essere l'incontro che avranno l'AD Patuano e il suo omologo di Netflix, Reed Hastings. Il primo ottobre infatti si terrà a Bruxelles l'FT-ETNO Summit 2014, l'evento organizzato dall'associazione europea degli operatori di telecomunicazioni per fare il punto sull'Agenda Digitale. Il tema chiave sarà quello della rinnovata regolamentazione che dovrebbe mettere in equilibrio i rapporti tra over-the-top e telco. Senza contare la neutralità della rete relazionata alla libertà d'azione di operatori e service provider.

"Sarà un'occasione di confronto fra i maggiori player del settore sul mercato delle reti fisse, mobili e degli internet player" ha dichiarato Luigi Gambardella, Chairman del board di ETNO. L'AD di Telecom Italia parteciperà infatti al panel sulle politiche digitali, mentre Reed Hastings di Netflix è stato invitato per introdurre l'argomento della neutralità. Chi più di lui infatti potrebbe parlare degli effetti che hanno i contratti di affiliazione – considerati gli accordi con gli operatori Comcast e Verizon – sul mercato e la qualità dei servizi.

Netflix

In pratica si parla della possibilità di favorire il traffico video di taluni service provider per evitare ingolfamenti nello streaming e nel downloading. L'effetto collaterale è che gli altri clienti potrebbero subirne negativamente le conseguenze – la banda passante in un'area è sempre la stessa – oppure essere costretti a scegliere un provider invece che un altro per essere sicuri che il servizio video desiderato funzioni adeguatamente.

Telecom Italia, secondo il quotidiano torinese, sembrerebbe volere convincere Netflix a puntare anche sull'Italia giocando la carta del suo progetto di sviluppo fibra. Il colosso statunitense, che è negli incubi di tutti gli operatori TV europei, ha previsto un'espansione a breve termine in Austria, Svizzera, Francia, Belgio e Lussemburgo. Mentre è già presente in Gran Bretagna, paesi scandinavi e Danimarca.

Il suo punto di forza, come ci ha confidato un abbonato in una lunga intervista, è legato al catalogo (negli Stati Uniti 10mila titoli), al prezzo concorrenziale e alla comodità d'uso. Nel Vecchio Continente però per questioni di licenze l'offerta scenderà a circa 3mila titoli (o meno) e c'è anche il problema della lingua. In Italia i sottotitoli non sono graditi.

Ad ogni modo Netflix è sicuramente corteggiato dagli operatori. Ad aprile sembrava vi fosse una trattativa con Vodafone per l'Europa Occidentale, adesso spunta il nome di Telecom Italia.

È verosimile che l'ex-incumbent tenti un approccio, anche perché nell'ottica di una convergenza dei servizi ha bisogno di contenuti da veicolare. Il prossimo anno l'accordo commerciale con Sky sarà ancora più forte, ma le recenti indiscrezioni che tirano in ballo Mediaset lasciano intendere che sia un momento di esplorazione.

"Se n'è parlato in passato ma il mercato non è mai stato pronto", ha dichiarato al Corriere della Sera il presidente Giuseppe Recchi riferendosi all'azienda di Cologno Monzese. "Solo oggi con le nuove tecnologie la convergenza sta accelerando. I contenuti si fanno più sofisticati e il pubblico più esigente e questo fa sì che il mercato cambi. Non escludo nulla, ma come opportunità commerciali. L'interesse a livello di operazione sul capitale compete ai soci".

Tutto è possibile.