Neutralità della Rete in salsa Merkel: la terza via

Angela Merkel propone una terza via per la neutralità della Rete: servizi speciali avvantaggiati a patto che quelli normali non vengano discriminati. Si gioca tutto sugli strumenti di controllo.

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a cura di Dario D'Elia

Neutralità della rete in salsa tedesca, o Merkel. Difficile trovare un nome alla terza via che propone Berlino per risolvere il problema della neutralità dei servizi Internet. Eppure la sostanza c'è, anche se è l'applicazione sul campo il vero problema.

La settimana scorsa, durante un meeting organizzato da Vodafone, la Cancelliera Angela Merkel ha parlato di come alcuni servizi speciali dovrebbero godere di strade preferenziali. Lei ha citato la telemedicina, ma gli operatori ovviamente pensano anche al video-on-demand. Sulla carta sembrerebbe una netta presa di posizione contro la neutralità, se non fosse per una fondamentale postilla: ovvero la sicurezza che i servizi generici non vengano discriminati o danneggiati.

cancelliere Angela Merkel

Angela Merkel

Insomma, da una parte Internet per tutti totalmente accessibile e aperta, dall'altra servizi garantiti e specializzati a pagamento (per i content o service provider, a favore degli ISP). Il Ministro dell'Economia Sigmar Gabriel ha sottolineato non a caso che la neutralità della Rete è un asset di valore.

"Abbiamo lavorato per mantenere la neutralità della rete in una Internet aperta, comunque favorendo le innovazioni come i servizi speciali nel rispetto di chiari e definiti principi", ha dichiarato l'esponente dell'SPD.

L'idea pare essere quella di obbligare gli operatori a garantire per i servizi normali fluidità e traffico non discriminato. Quelli speciali dovrebbero godere solo della capacità di banda sufficiente per funzionare in modo adeguato. Le autorità dovrebbero essere in grado di attuare un "potente controllo ex-post".

In sintesi i garanti dovrebbero essere dotati di strumenti di analisi e controllo così potenti da monitorare il comportamento degli operatori, e probabilmente essere in grado di intervenire – magari con capacità sanzionatorie adeguate.