Neutralità della Rete: non dite chissenefrega, ecco perché è importante

Negli Stati Uniti è stato rafforzato il concento di neutralità della Rete grazie a un recente voto della Federal Communications Commission.

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a cura di Dario D'Elia

La Federal Communications Commission statunitense ha approvato un pacchetto di regole sulla neutralità della Rete che garantisce la non-discriminazione del traffico online. Alla maggioranza degli utenti l'argomento non interessa, ma solo perché parlare di diritti sembra una tema lontano dal quotidiano. Eppure non è così, anzi è proprio il contrario.

Per capire meglio di cosa si tratta è più facile fare degli esempi su cosa potrebbe avvenire se gli operatori fossero totalmente liberi di disporre a piacimento della gestione del traffico. Prima di tutto potrebbero stabilire che alcuni servizi magari di streaming funzionino meglio, godano di maggiori prestazioni rispetto ad altri.

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Anche Woz ha esultato

È come se Telecom Italia un mattina decidesse che se usi Mediaset Infinity puoi vedere film fluidi e ad altissima risoluzione in ogni momento della giornata, mentre se usi Sky Online devi rinunciare alla fruizione nei momenti di picco del traffico della giornata. Bella notizia per gli abbonati del primo, pessima per quelli del secondo.

E che dire magari della possibilità di creare pacchetti ad hoc per i cultori di streaming musicale, oppure i professionisti che usano la videoconferenza oppure ancora amanti del gaming online? Fantastico per quelli che li usano tutti i giorni ma magari discriminante per gli altri che lo fanno più raramente. E via via con questa linea, quindi siti più accessibili, servizi esclusivi, etc.

3 voti a favore contro 2 però hanno confermato quel che il presidente Barack Obama aveva anticipato: no alla discriminazione del traffico su Internet. Certamente ha aiutato la recente decisione della FCC di considerare gli operatori TLC soggetti alla legge sulle comunicazioni, il Communications Act. Internet infatti da allora è considerato un servizio di pubblica utilità, come ad esempio le forniture dell'acqua.  

E in Europa? Il Parlamento UE ha già votato a favore del mantenimento della neutralità della Rete l'anno scorso, ma siamo in attesa del voto finale presso il Consiglio dei Ministri UE. Per altro la Cancelliera Angela Merkel ha fatto anche una sua proposta.

C'è già una paese europeo che ha fatto questa scelta di campo: l'Olanda. Ormai da due anni sta dimostrando che nulla è cambiato rispetto a prima per l'utente finale; nessun provider è andato in malora. Anzi, la competizione si è maggiormente concentrata su prezzi e prestazioni, più che sui pacchetti opzionali che includono telefonia o traffico dati.

"Non hai bisogno di neutralità della rete se hai una sana concorrenza", ha commentato Ot van Daalen, un avvocato specialista nel settore. "Ma gli Stati Uniti hanno meno competizione che in Europa. Quindi hanno più bisogno di neutralità che in Olanda".

Però bisogna anche sottolineare che il garante olandese è più tollerante nei confronti degli accordi di interconnessione che consentono ai fornitori di servizi di avere maggiori garanzie prestazionali da parte dei provider. Insomma, la garanzia è una cosa, l'eventuale priorità un'altra.