Impressioni d'uso

Recensione - Test della D7100, nuova top di gamma tra le reflex Nikon APS-C. Versatile, dotata di sistema AF di prima classe e caratterizzata da finiture semi-pro, è però penalizzata da un buffer ridotto all'osso.

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a cura di Tom's Hardware

Impressioni d'uso

La D7100 si apprezza fin dal primo istante per l'eccellente impugnatura (forma e materiali) e le dimensioni contenute. Potrà sembrare strano, in tempo di mirrorless, definire una reflex di questa categoria "compatta", ma la D7100 è in effetti visibilmente più piccola di una full-frame e anche leggermente più piccola della EOS 7D - quanto basta per assicurare la giusta presa senza ingombri inutili.

La disposizione dei pulsanti e dei controlli è ottimale, eccezion fatta per la posizione del già citato pulsante ISO a cui, però, ci si abitua presto. A proposito di gamma ISO, è approdata anche sulla D7100 la nuova funzione Auto-ISO evoluta che, oltre a consentire l'impostazione di sensibilità minima/massima e del tempo di sicurezza "fisso", supporta la selezione automatica del tempo di sicurezza in base alla focale dell'obiettivo installato (richiede ottiche con CPU); da un opportuno sottomenù è comunque possibile indirizzare questa scelta automatica verso tempi più lenti o più veloci, secondo preferenze.

Anche la scelta del corpo in policarbonato parzialmente rinforzato è coerente con l'approccio semi-pro del prodotto, dato che assicura robustezza senza gravare troppo sulla bilancia.

Della D7100 abbiamo apprezzato subito il bel display posteriore, che è effettivamente molto ben leggibile in esterno, e il mirino, come del resto ci aspettavamo, anche se un oculare leggermente più sporgente ci avrebbe risparmiato di schiacciare il naso contro il display e non sarebbe stato un male.

Eccellente il sistema AF a 51 punti. Con le diverse modalità di raggruppamento a disposizione, è facile scegliere quella che più si adatta alle proprie esigenze - 9 o 21 punti per i soggetti in movimento "prevedibile", come atleti in corsa, o la selezione automatica su tutti i 51 punti per soggetti imprevedibili (fotografia naturalistica). La funzione 3D tracking funziona, come sempre, in modo egregio per soggetti ad alto contrasto, nettamente separati dallo sfondo, e inizia a mostrare qualche difficoltà solo per soggetti obbiettivamente impossibili, come piccoli volatili di colore simile ai rami su cui sono appoggiati.

L'area coperta dai punti AF è ampia già utilizzando il formato DX, e in modalità ritaglio va a occupare quasi tutta l'area utile (orizzontalmente, in effetti, le tre file di punti centrali coprono l'intero fotogramma).

L'unico, piccolo appunto che si può fare al sistema AF, confrontandolo con quello dalla D4, è l'impossibilità di passare alla priorità di messa a fuoco a quella di scatto dopo il primo click. In pratica, con l'ammiraglia si può fare in modo che il primo fotogramma della raffica venga scattato solo a fuoco ottenuto, e i successivi in ogni caso.

Si tratta ovviamente di una finezza di cui pochi sentiranno la mancanza. Anche perché - e questo ci porta al peggior difetto della D7100 - la raffica è scarsamente utilizzabile. Certo non in RAW (solo 5-6 fotogrammi registrati in condizioni ottimali - bassi ISO, nessun effetto in-camera), ma anche in JPEG non si può certo dire che i 12 scatti consecutivi ammessi siano molti. Certo ci si può accontentare, ma è piuttosto frustrante vedere una macchina come questa, con tutte le qualità per essere un'ottima fotocamera per lo sport, castrata da un simile "dettaglio".

La D7100 equipaggiata con il trasmettitore wireless WR1.

Per il resto, la reattività della fotocamera è soddisfacente, ma non eccellente. L'aggancio dei soggetti AF, testata con il 18-105 VR, a onor del vero non è risultata fulminea. Quando ci si affida alla selezione automatica del punto di messa a fuoco servono circa 0,5 secondi (peggior risultato ottenuto), che è un dato decisamente sopra la media per una reflex prosumer, e anche con selezione manuale del punto centrale, il quarto di secondo necessario è un risultato in media ma nettamente peggiore di quello della EOS 7D (che come peggior risultato fa registrare 0,15 secondi). Il ritardo tra due scatti successivi è invece nella media, e il tempo di accensione ridotto. Complessivamente, quindi, si è visto di meglio, ma ricordandosi che si tratta di un corpo da 1000 euro, questi numeri assumono una connotazione decisamente più positiva.

Senza sorprese, le performance del sistema AF in modalità LiveView crollano: poco meno di 2 secondi per acquisire il soggetto. Al momento non abbiamo ancora testato una reflex che si comporti bene in questo ambito; sarà interessante vedere come si comporterà la EOS 70D, e naturalmente lo faremo non appena saranno disponibili sample per la stampa.