La piccola mirrorless Nikon 1 è in vetta alle classifiche di vendita in Giappone, un mercato significativo perché particolarmente favorevole alle fotocamere senza specchio a ottica intercambiabile, molto più diffuse che in Europa.
Criticata dal punto di vista tecnico e (anche da noi) considerata inferiore a molte concorrenti in termini di qualità d'immagine, ci aveva a suo tempo convinto per l'approccio seguito e il mercato sembra abbia condiviso il nostro giudizio.
Con l'11.2% di quote di mercato, la J1 supera la Olympus PEN E-PL3 (8.6%) e la Sony NEX-5 (7.7%). Seguono poi Panasonic (Lumix GF5, con il 6.2% di market share) e di nuovo Olympus con la E-PL2, che mantiene un buon 6.5% del mercato. L'ottavo posto di Pentax con la piccolissima Q completa il quadro di un mercato più che mai frammentato e agguerrito, in cui nessun marchio sembra in gradi di imporre il suo predominio.
Canon, che nel mercato delle mirrorless ha debuttato da pochissimo con la EOS-M, si guadagna un positivo quindicesimo posto con il 2,1% del mercato. Non poco, se si considera che la sua offerta comprende un solo modello.
Panorama completamente diverso, invece, nel mercato delle reflex, dove Canon e Nikon dominano incontrastate. La sola EOS 600D (Kiss X5 per il mercato nipponico) conquista nientemeno che il 22.3% di market share. Nikon si aggiudica il 2° e il 3° posto con le sue D5100 (11.9%) e D3100 (10.5), ma la somma delle due raggiunge a malapena la quota di mercato che Canon ottiene con un solo prodotto. La classifica prosegue con un'alternanza Canon e Nikon fino all'ottavo posto incluso, e solo al nono posto troviamo una marca diversa: si tratta di Sony, che con la Alpha 65 si aggiudica il 4.2% del mercato.
Contando le prime 20 posizioni, i due colossi costituiscono comunque circa l'85% del mercato nipponico. Pentax, con K-30, K-5 e Kr totalizza un 4,5% del totale. Tra i modelli più datati, resiste ottimamente la Nikon D7000, che ottiene ancora il 6,6% dei consensi aggiudicandosi il quinto posto, mentre la sfida tra EOS 5D Mark III e D800 si è risolta leggermente a favore della prima (1,8% contro 1,6%).