Non si può usare Android per dirottare un aereo

Autorità e aziende del settore hanno smentito l'ipotesi secondo cui i sistemi di comunicazione dell'aviazione si potrebbero violare con una semplice applicazione Android e hardware in commercio.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Non è possibile usare uno smartphone Android per dirottare un aereo. Sono state le autorità per l'aviazione di Stati Uniti ed Europa a smentire ufficialmente le affermazioni di Hugo Teso, ricercatore che la settimana scorsa aveva avanzato tale ipotesi, basandosi su ricerche effettuate tramite un simulatore.

Tanto la US Federal Aviation Administration (FAA) quanto la European Aviation Safety Administration (EASA) hanno infatti specificato che l'applicazione sviluppata da Teso, PlaneSploit, non potrebbe funzionare in un contesto reale.

Un metodo sicuro per bloccare il pilota automatico ci sarebbe

"La tecnica descritta non può influenzare o controllare il sistema di pilota automatico usando il Flight Managemente System (FSM), o impedire al pilota di sovrapporti al sistema", si legge in una dichiarazione della FAA, riportata da Forbes, a cui fanno eco parole simili pubblicata dalla EASA.

Della stessa opinione anche i portavoce di Rockwell Collins e Honeywell, aziende che producono i dispositivi che Teso afferma di aver violato. "La ricerca di Hugo Teso prevede test con un aereo virtuale in un laboratorio, il che non è analogo a un aereo certificato a un sistema che opera in uno spazio regolato".

Ha dato un proprio contributo anche Patrick Smith, autore del blog Ask The Pilot, alcuni frammenti del quale sono tradotti e pubblicati sulla rivista italiana Internazionale. "Il problema è che l'FMS non controlla direttamente un aereo come pensa la gente, o come lo hanno ipotizzato alcuni media in questo caso. Né l'FMS né il pilota automatico conducono il velivolo, lo fa l'equipaggio. Qualsiasi informazione riesca a penetrare nell'FMS, qualsiasi sia la sua fonte, deve comunque avere un senso per il personale di bordo. Se non ce l'ha, non seguiremo (le indicazioni), né lasceremo che lo faccia l'aereo", scrive infatti Smith.

In sostanza, quindi, le autorità e le aziende coinvolte non hanno detto che è del tutto impossibile penetrare nei sistemi di comunicazione in questione, ma che è molto più difficile di quanto Teso abbia lasciato intendere. Inoltre sarebbe improbabile ottenere un qualche risultato concreto, perché non è semplice ingannare i piloti e spingerli a fare qualcosa di sbagliato. Insomma, di certo non basta scaricarsi un file .apk: vi sentite più tranquilli ora?