I social network sono spesso terreno fertile per la propagazione di bufale. Al termine della campagna elettorale statunitense che ha visto vincere Donald Trump, Facebook è stato indicato da molti come cruciale per l'elezione del tycoon, grazie alle tante notizie false circolate sulla rivale Hilary Clinton.
Facebook ha dapprima rigettato le accuse, ma poi ha preso coscienza che effettivamente sul social c'è un problema. Dopo mesi di critiche a Menlo Park hanno annunciato un primo passo per combattere la diffusione di informazioni fuorvianti.
Adam Mosseri, VP of News Feed di Facebook, ha annunciato che l'azienda renderà disponibili alcune nuove funzionalità (almeno negli Stati Uniti) per eliminare quello che ha definito "il peggio del peggio", o "le chiare bufale diffuse dagli spammer per il proprio guadagno".
Una nuova suite di strumenti consentirà a fact checkers indipendenti di verificare le notizie che gli utenti Facebook o gli algoritmi hanno indicato come potenzialmente fasulle. Le notizie saranno perlopiù contrassegnate in base al feedback degli utenti. Facebook, inoltre, analizzerà le notizie che diventano virali in modo sospetto, come quelle che usano URL ingannevoli.
L'azienda inoltre contrassegnerà come sospette le notizie che sono condivise meno del normale. "Se la lettura di un articolo rende le persone meno inclini a condividerlo potrebbe essere un segno che la notizia le ha ingannate in qualche modo", ha scritto Mosseri.
Mosseri ha precisato che i rinnovati sforzi dell'azienda si concentreranno solo sui truffatori (scammers) e non sui siti che pubblicano notizie di presunte cospirazioni. "Il termine news false indica molte cose diverse per tante persone differenti, ma siamo molto concentrati sul peggio del peggio - le chiare bufale intenzionali".
Una volta che la news sarà contrassegnata, entrerà in una coda speciale controllata dai firmatari di "International Fact-Checkers Network Code of Principles", un progetto nato in seno all'organizzazione giornalistica non profit Poynter. Le notizie saranno quindi verificate. Se chi verifica - i firmatari di IFCN sono sette tra cui Snopes, Associated Press, ABC News e Climate Feedback - stabilisce che la notizia è falsa, un avviso apparirà nella notizia all'interno del News Feed e quando si cercherà di condividere il contenuto.
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La notizia sarà inoltre accompagnata da una spiegazione sul perché si ritiene che si tratti di una bufala e perderà comunque la posizione in evidenza. Non verrà comunque cancellata e sarà possibile condividerla.
Facebook, ha confessato Mosseri, si sta muovendo con i piedi di piombo sul tema. "Dare voce alle persone è una cosa in cui crediamo e non possiamo diventare arbitri della verità. Per questo stiamo affrontando il problema con grande cautela". In ballo c'è un particolare di non poco conto: stabilire cosa è diventato Facebook. È una "news company"? Forse, ma Mark Zuckerberg rifugge costantemente da questa etichetta, sapendo che cela più oneri che onori.
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