Occhiali smart con lenti variabili e tracciamento oculare per sconfiggere la presbiopia

All'Università di Stanford hanno sviluppato una soluzione che unisce il tracciamento oculare e l'uso di lenti a focale variabile per realizzare un paio di occhiali "smart" in grado di variare il fuoco in tempo reale mentre l'utente sposta lo sguardo. La soluzione perfetta per chi soffre di presbiopia.

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a cura di Alessandro Crea

I presbiti, ossia le persone affette dalla presbiopia, disturbo della vista che non consente la messa a fuoco di oggetti vicini, da oggi possono tornare a sperare: all'Università di Stanford hanno messo a punto un paio di occhiali "smart" chiamati "Autofocal", in grado di variare il fuoco in tempo reale mentre l'utente sposta lo sguardo, grazie all'uso congiunto di particolari lenti a focale variabile e tecnologia di tracciamento oculare.

Più di un miliardo di persone nel mondo soffre di presbiopia, la difficoltà cioè di mettere a fuoco gli oggetti più vicini, che insorge tipicamente all'avanzare dell'età. Fino ad oggi le soluzioni possibili non sono molte, esiste infatti soltanto la possibilità di adottare occhiali bifocali o multifocali, in modo che la gradazione cambi man mano che il fuoco si sposta da oggetti vicini ad altri più lontani. Una soluzione scomoda che costringe a ruotare costantemente la testa in direzione di ciò che si vuole osservare.

Gli Autofocal uniscono due cose già esistenti, le lenti a focale variabile e il tracciamento oculare, per risolvere il problema. Le prime sono solitamente lenti in glicerina o altri liquidi incolori e inerti, racchiusi tra due membrane e regolate tramite attuatori che, cambiando la tensione delle membrane, spostano il liquido variando di conseguenza la curvatura e quindi il fuoco. La seconda è una tecnologia ben nota, in grado di stabilire la posizione oculare e la direzione dello sguardo, usata ad esempio come soluzione per il controllo touchless delle interfacce.

La novità è aver sviluppato il software adatto che, determinando in tempo reale la direzione dello sguardo e la distanza dell'oggetto messo a fuoco grazie al tracciamento oculare, consente una regolazione istantanea delle lenti, offrendo così una messa a fuoco continua, man mano che si passa da un piano all'altro.

Una soluzione perfetta per chi è affetto da presbiopia e ha dunque difficoltà a guidare, passando in continuazione da un piano lontano come quello stradale a uno vicino come il cruscotto, il navigatore, o gli specchietti retrovisori. Una soluzione perfetta dunque, se non fosse che allo stato attuale di sviluppo, gli occhiali hanno le dimensioni di un visore per la realtà aumentata o virtuale.

Secondo Gordon Wetzstein, docente di ingegneria elettrica presso l'Università di Stanford e coordinatore del progetto, ci vorrà ancora qualche anno prima di riuscire a rimpicciolire il tutto e ottenere occhiali snelli, leggeri e alla moda, ma è ferma la sua convinzione che gli Autofocal siano il futuro degli occhiali correttivi. Prezzo permettendo ovviamente.