Oculus Rift per galline, la realtà virtuale non ha confini

Un ricercatore della Iowa State University ha pensato a una versione dell'Oculus Rift per galline, per consentire l'esplorazione di una prateria virtuale. Per ora il progetto è solo sulla carta e si tratta di una sorta di esperimento sociale.

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a cura di Roberto Caccia

L'Oculus Rift è un dispositivo pensato per gli esseri umani, ma cosa potrebbe succedere se ad usarlo fossero gli animali? Quali scenari si aprirebbero? Queste sono le domande che si è fatto Austin Stewart, un ricercatore della Iowa State University che ha pensato a una sorta di visore per la realtà virtuale dedicato alle galline.

L'idea di Stewart è di creare una versione dell'Oculus Rift che permetta ai simpatici pennuti di esplorare una prateria virtuale quando l'ambiente in cui vivono non lo consente. Inoltre, con versioni più avanzate del visore si potrebbero simulare perfino le beccate sul terreno.

Il progetto, che per ora esiste solo sulla carta, si chiama Second Livestock, e si tratta più di un esperimento sociale che di un vero tentativo di portare la realtà virtuale nel mondo degli animali.

L'obbiettivo finale di Stewart non è deridere il mondo della tecnologia o proporre un'idea assurda e irrealizzabile, ma di aumentare la consapevolezza di ciò che si sta realizzando con gli ambienti digitali e la realtà virtuale.

Questo non vuol dire che il ricercatore non sia interessato nel far diventare la realtà virtuale per galline realtà. Stewart ha infatti specificato di essere disponibile a eventuali collaborazioni con scienziati disposti a trasformare questo progetto in una cosa tangibile. Ma esisteranno davvero?